Melanzio o Bernardino? Un affresco “conteso” a Montefalco

Neanche Silvestro Nessi, storico scrupoloso e bene informato, ha trovato le prove per un’attribuzione certa dell’affresco che, questo è certo, è del 1507. L’affresco si trova nella chiesa di Santa Illuminata, a Montefalco, il centro umbro di cui Nessi è sicuramente il maggior conoscitore (e di cui fu sindaco negli anni Settanta) e rappresenta Sant’Agostino che consegna la regola dell’ordine da lui fondato, con a fianco San

L’opera è ufficialmente di Francesco Melanzio o Bernardino Mesastris.

Certo, a prima vista, non dovrebbe esserci competizione se si prendono in esame le due figure di artisti del Rinascimento. Il primo, Francesco Melanzio, vanta più chiara fama e considerazione da parte dei critici d’arte. Dalla sua anche il grande rispetto e l’ammirazione da parte dei suoi concittadini montefalchesi che nel 1908 apposero, a sua memoria ed a loro vanto, un lapide sulla facciata del Museo di San Francesco: “Francesco Melanzio/ pittore da Montefalco/ sparse in Italia e più nell’Umbria/la luce dell’arte/nel secolo del Rinascimento”.

Di lui si sa _ sempre principalmente grazie agli studi di Nessi _ che nacque “presumibilmente” nel 1465, che era figlio di Andrea Miluzzi, che a sua casa paterna stava anella zona di Porta Camiano, che sposò un spoletina di nome Maria Antonia, che fu padre di due figli. Ed infine che fu principalmente attivo a Montefalco e dintorni, motivo per cui potrebbe apparire come una comprensibilissima vanteria quella di chi volle nella lapide a lui dedicata la frase “sparse in Italia… la luce dell’arte”. Ma vanteria non è consolo per il fatto che in varie parti d’Italia la luce della sua arte ci è arrivata comunque secoli dopo attraverso gli studi compiuti sulla sua produzione, ma anche perché va detto  ricordato che Melanzio ha molto probabilmente lavorato a fianco del Pinturicchio a Roma  nella chiesa di Santa Maria del Popolo e nell’appartamento dei Borgia in Vaticano.

Della frequentazione con Pinturicchio risente la produzione artistica di Francesco Melanzio, ma non solo di quella perché una certa influenza su di lui ebbero, con lo scorrere degli anni, l’Alunno ed il Perugino, lo Spagna ed Antoniazzo Romano e contatti ci furono anche col giovane Raffaello.

Chi era invece Bernardino Mesastris? Di sicuro contemporaneo di Melanzio (si ritiene sia nato intorno al 1460), folignate. La critica non è mai stata troppo benevola nei suoi confronti, definendolo artista “di scarsa statura”. E’ un altro il Mesastris più elogiato, Pierantonio, anch’egli pittore rinascimentale folignate, collaboratore di Benozzo Bozzoli nel periodo in cui questi operò in Umbria, ed autore di opere sparse nel territorio tra Assisi e Foligno con puntatine a Narni. C’è chi ritiene sia parente di Bernardino ed anche chi affaccia l’ipotesi che ne sia il padre. C’è da dire che proprio Silvestro Nessi ha approfondito la conoscenza di Bernardino e ci sarebbe stata, proprio a seguito di tali studi, una certa rivalutazione di colui che viene rappresentato quasi come “il parente povero” dei pittori di scuola perugina e peruginesca del periodo del Rinascimento.

Sembra comunque che Bernardino sia stato più attivo di quel che si era immaginato, anche se tutt’altra caratura è la produzione artistica di Francesco Melanzio cui è dedicata una sala nel Museo civico di Montefalco ospitato nell’ex chiesa di San Francesco. Qui, appunto, accanto agli affreschi di Benozzo Bozzoli e del Perugino hanno trovato posto alcune tra le opere più significative del Melanzio. A cominciare dalla “Madonna introno con il bambino tra i santi Sebastiano, Pietro, Paolo e Domenico” che è la prima opera nota dell’artista di Montefalco, risalente al 1487; per continuare con gli affreschi “Annunciazione”, “Madonna entro una mandorla di cherubini” e “San Francesco d’Assisi” realizzati per il convento di San Fortunato e da qui “trasferiti” nel museo; da un’edicola votiva di Camiano (frazione di Montefalco) proviene la “Madonna con il Bambino in trono tra due angeli e santi”.

Per una conoscenza più completa occorre però fare un giro per le chiese ed i conventi di Montefalco e dintorni, mentre un’opera di Melanzio, la “Madonna con Bambino introno e due angeli trai santi Gioacchino e Anna” è alla pinacoteca vaticana. Numerose ed importanti opere. Poi c’è l’affresco con Sant’Agostino. Ma, alla fine, Melanzio può anche acconsentire alla “coabitazione” con Bernardino Mesastris, via!

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