La faccenda stava degenerando e così intervenne il Comune nominando alcuni “guardiani dei canali” che controllavano che ci fosse rispetto reciproco tra i coltivatori di campi ed orti. Il 29 giugno 1565, allora, l’assemblea municipale nominò due deputati che controllassero la “forma nova” del Cervino; altri due per la vecchia forma dello stesso Cervino e sue ramificazioni per le Cesure e Perillo ed infine due per il canale Sersimone. Essi ebbero il compito di dirigere l’irrigazione pubblica “con giusta distribuzione”.
Fonte: Lodovico Silvestri, “Collezione di memorie storiche tratte dai protocolli delle antiche riformanze della città di Terni dal 1387 al 1816". Ristampa a cura di Ermanno Ciocca. Terni 1977, Ed. Thyrus.