Sicurezza: a Terni, nel 1505, era un grosso problema

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Sicurezza? Ordine pubblico? A Terni c’era evidentemente più di un problema agli inizi del 1505 se il 10 settembre di quell’anno, arrivò  Messer Pier Antonio Franutio, di Forlimpopoli, il nuovo governatore. L’amministrazione pontificia lo nominò col mandato preciso di “reprimere il malcostume” e di assicurare il mantenimento della “quiete della città”.

Messer Franutio, in sostanza, si accingeva a guidare la città col pugno di ferro. Era uno che aveva la fama di “duro”. Per i ternani fu subito chiaro che si aprossimavano “tempi ben tristi e calamitosi”.

Non perse tempo, il nuovo governatore e dette subito un giro di vite, emettendo, il giorno dopo il suo arrivo, un bando che stabiliva una lunga serie di regole ferree.

Eccole:.

-“Vietata severamente la bestemmia;

-“Vietato il portare armi di ogni specie, con doppia pena se di notte;

-“vietato il gioco;

-“di notte si andasse per le vie col lume acceso;

-“non si disturbasse o s’impedisse la forza pubblica;

-“non si estraessero alla città grascie e commestibili di sorta, così polli, uccellami, carni ed altri commestibili;

-“severissime pene a chi desse ricovero a banditi od a persone sospette;

-“i forastieri non stanziassero a Terni più di giorni quindi, dopo i quali partissero indilatamente e fosse punito che loro desse ricetto”.

Fonte: Lodovico Silvestri, “Collezione

di memorie storiche tratte

dai protocolli delle antiche riformanze

della città di Terni dal 1387 al 1816″.

Ristampa a cura di Ermanno Ciocca.

Terni 1977, Ed. Thyrus.

 

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