1410, Spoleto vince la guerra contro Terni e come trofeo porta via il catenaccio di Porta Spoletina

Porta Spoletina

Il 14 settembre 1410 Spoleto scese in guerra contro Terni dopo essersi alleata con Braccio da Montone, comandante delle armi della chiesa mentre Terni era possedimento del sovrano di Napoli, Ladislao.

Il re Ladislao, chiamato anche Lancillotto, cercava di annettere al suo regno i possedimenti della Chiesa. Fomentando la ribellione dei romani al papa Innocenzo VII, s’era impadronito di Roma nel 1408 e da qui cominciò ad allargarsi verso i territori pontifici, occupando anche  Terni.

L’esercito napoletano trovò resistenza più dura da parte di Spoleto che rifiutò di sottomettersi al re di Napoli e combatté°una guerra durata qualche anno. Ben altre “energie” rispetto a Terni poteva vantare Spoleto la quale si alleò, nel 1410, con Braccio da Montone,  che era in quel periodo capo dell’esercito del Papa. L’armata spoletina, rinforzata da 500 cavalieri di Braccio attaccò il 14 settembre 1410 dalla parte di Porta Spoletina che fu incendiata. La resa fu quasi istantanea. Gli armigeri spoletini fecero alcuni prigionieri e, per umiliare i ternani, portarono via il catenaccio di Porta Spoletina, quale trofeo di guerra.

Solo alcuni anni dopo Spoleto e Terni tornarono ad essere in buoni rapporti, ma Terni dovette concedere che Spoleto avesse di nuovo – com’era stato anni prima – la possibilità di costruire i ponti di Arrone, Castel di Lago e Collestatte sul fiume Nera.

Fonte Elia Rossi Passavanti, “Intermana dei Naharti”, ristampa anastatica a cura di Vincenzo Pirro, Lit. Stella Terni 2002

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