1545, alle Marmore frana di pietra sponga sbarra il Nera da due anni; petizione al Comune

Una frana. Una “gran ripa di spognia, in loco dicto la Romita”, verso Papigno, s’era “spiccata” da due anni ed era andata ad ostruire il corso del fiume. Il 24 agosto 1545 al consiglio cittadino di Terni arrivò una supplica, sottoscritta dagli “amorevoli affectionati et devoti come figlioli Massari de Collestatte e de la Torre”.  Quella “ripa- spiegavano – impedisce lo exito et curso della Negra de modo tale che con lo impeto del acqua delle Marmora viene a fermare et impedire totalmente il curso de dicta Negra, il che genera grandissimo danno a epsi oratori”.

Gli abitanti di Collestatte e Torre Orsina rivolgevano perciò al Comune di Terni la richiesta del permesso di intervenire, di rompere la rupe franata e far sì che il flusso delle acque del Nera tornasse alla normalità. Specificavano anche che avrebbero fatto tutto a spese loro. Ma il consiglio cittadino volle a andare fino in fondo. Nominò – al solito – una commissione che aveva il compito di accertare i fatti che venivano riferiti e illustrare il tutto alla riunione successiva del consiglio.


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