1546: Terni promuove le sue fiere in tutta Italia e fuori dai confini

L’11 aprile 1546 il consiglio che governava il Comune di Terni decise di riattivare tutte le antiche fiere alcune delle quali erano ormai diventate scarsamente frequentate da commercianti e compratori. Soprattutto appariva necessario promuovere le fiere di Santa Lucia (il 13 dicembre) e quella di Campitello (25 settembre). Il compito fu assegnato a quattro cittadini e quattro banderari che furono nominati a formare una commissione che ebbe il compito di individuare il motivo per cui si dispiegasse tanto impegno per la fiera di marzo, ossia la grande fiera di San Paolo,  e perché fosse invece sempre minore l’interesse per le altre fiere.

Individuate le cause la commissione sarebbe dovuta intervenire per rimuoverle. Ebbe anche il compito di svolgere un vero e proprio compito di promozione del territorio ternano e delle sue fiere inviando ”notificazioni in tutte le città e luoghi convicini”, “scrivere fuori lettere d’invito a mercadanti e negozianti esteri”, “invocare i necessari permessi e la cooperazione dei superiori”.

La stessa commissione avrebbe anche dovuto provvedere a “compilare nuovi regolamenti che migliorassero i già esistenti” e a tutto ciò che avessero ritenuto opportuno fare per guadagnarsi la fiducia “nei forestieri” e per mantenere il buon ordine, la giustizia, la regolarità nelle contrattazioni.

 

 

Fonte: Lodovico Silvestri, “Collezione

di memorie storiche tratte dai protocolli

delle antiche riformanze della città

di Terni dal 1387 al 1816″.

Ristampa a cura di Ermanno Ciocca.

Terni 1977, Ed. Thyrus.

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