1575, Terni: per paura della peste guardie armate alle porte della città

La paura faceva novanta. E a ragione, perché le notizie che arrivavano a Terni già dai primi di settembre del 1575 riferivano dell’imminente arrivo della peste. E subito, già il 3 di settembre il Consiglio cittadino nominò una commissione sanitaria che tutelasse la pubblica igiene. Ci si mobilitò subito, insomma. Ed in effetti della pestilenza non si avevano segnali in città quando ai primi di dicembre le voci si erano fatte più allarmate ed il timore era divenuto vero e proprio terrore.
Cosicché l’8 dicembre il Consiglio cittadino aggiunse un secondo provvedimento a quello relativo ad una particolare attenzione alla sanità pubblica: ordinò che le porte cittadine fossero custodite dalla Guardia Urbana, per controllare soprattutto chi entrava a Terni. La guardia urbana fu costituita da un individuo di ogni famiglia, comunque capace di utilizzare le armi. Ogni porta era presidiata da due scorte rinnovate “ad intervalli e per turno”. Chiunque si fosse tirato indietro sarebbe stato multato di 25 baiocchi.

Fonte: Lodovico Silvestri, “Collezione di memorie storiche tratte

 dai protocolli delle antiche riformanze

della città di Terni dal 1387 al 1816″. Ristampa a cura di Ermanno Ciocca.

Terni 1977, Ed. Thyrus.

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