1656: la rinuncia del cardinale Rapaccioli, vescovo di Terni

Il cardinale Rapaccioli era nato a Collescipoli lascia Terni nel 1656
Il cardinale Rapaccioli

16 gennaio 1656 – Monsignor Francesco Angelo Rapaccioli, vescovo di Terni, fu informato dal papa Innocenzo X che la sua opera era richiesta per incarichi ben più alti e che quindi doveva abbandonare la sede episcopale di Terni.

A malincuore, perché il vescovo Rapaccioli, la cui famiglia era originaria di Collescipoli, alla sua diocesi era molto affezionato, ma  dovette rispondere ai desiderata del papa. E quindi rinunciò all’incarico cui era stato chiamato esattamente dieci anni prima, nel 1646. Innocenzo X era lo stesso pontefice che dieci anni prima, nel 1646, lo inviò a Terni, rimasta senza un vescovo per la morte di monsignor Ippolito Andreassi. Un’occasione che Innocenzo X colse al volo per allontanare dalla curia romana un cardinale di “peso”e di cui non si fidava. Egli, un Farnese,  fu il successore di Urbano VIII, appartenente alla famiglia Barberini, che dei Farnese era la grande rivale rivale. Proprio Urbano VIII aveva ordinato cardinale nel 1643, a soli 35 anni, Angelo Rapaccioli che divenne subito dopo governatore di Orvieto. L’amicizia che lo legava alla famiglia Barberini, fece sì che Innocenzo X lo reputasse un suo nemico.

1656
Urbano VIII e (a dx) Innocenzo X

Senza fare una piega, il cardinale Rapaccioli accettò l’incarico che ricoprì con grande dignità e lasciando il segno. Fu lui, infatti, a volere il restauro della chiesa cattedrale che arricchì spiritualmente donando la reliquia del “Preziosissimo Sangue di Gesù”, la stessa cui i fedeli ternano si aggrapparono l’anno successivo per sconfiggere la peste.  Fu ancora lui, Rapaccioli, a volere la costruzione di un seminario a fianco alla cattedrale stessa.

Nel 1656, lasciata la diocesi di Terni, dove fu sostituito da Sebastiano Gentili di Foligno, Rapaccioli, fu camerlengo del Sacro Collegio, vale a dire che era il responsabile dell’amministrazione finanziaria del collegio dei cardinali. Un incarico che ricoprì per un solo anno perché, già in difficili condizioni di salute nel 1657 Angelo Rapaccioli morì.

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