1738, Terni si scansa e Narni si fa avanti: così nacque l’istituto “Beata Lucia”

Il cardinal Ferrao parlava alla nuora perché la suocera intendesse. Vale a dire che invio un dispaccio al vescovo di Terni per far sapere al Magistrato (il sindaco, in pratica) che sarebbe arrivato in città come visitatore apostolico monsignor Innico Caracciolo che sarebbe stato latore di un messaggio del papa in persona: il Comune di Terni avrebbe dovuto provvedere a costruire e mantenere “un pio istituto per asilo e mantenimento de’ fanciulli esposti”. Un brefotrofio, in sostanza.

Il cosiglio cittadino si riunì per trattare la questione il 7 febbraio 1738 e decise di nominare per trattare col visitatore apostolico a due suoi rappresentanti. Furono così nominati Giovanni Maria Dammi e Francesco Spada, i quali operò rinunciaroo quasi subito all’incarico. Ci si riprovò aumentando i componenti della deputazione da due a quattro (forse perché si facessero coraggio) scegkiendo tra loro, quale primo tra pari, Felice Raniri che prese il posto di Francesco Spada. Ma non se ne fece niente, evidentemente la questione o creava qualche inbarazzo o fu sottovalutata. Fattostà che tra un rinvio ed una dmnenticanza non se ne fece niente.

F allora che si fece avanti il Comune di Narni che si offrì di provvedere. E nacque così il “Beata Lucia”

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