1752, Terni stretta dalla crisi economico-occupazionale

Vengono da lontano le crisi economico occupazionali a Terni, se nel 1752 la situazione è così difficile come la rappresenta il consiglio cittadino in una informativa per il papa. Benedetto XIV, Prospero Lambertini, impegnato nella sua opera riformatrice, con una circolare inviata a tutte le città e comuni dello stato pontificio, chiese un rapporto sulla situazione economica, al fine di stabilire come e dove intervenire per migliorare i settori produttivi agricolo ed “industriale”.

Il consiglio municipale di Terni rispose con una lettera discussa ed approvata il 14 agosto del 1752. In merito all’agricoltura il consiglio ricordava che si trattava di un territorio e di un contado dall’estensione limitata, ma “così ben coltivato che non ammette miglioramento”. Un settore “saturo”, quindi, quello agricolo. Da cui si ricavava già il massimo.

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Campi coltivati in città e fuori
(Pianta di Terni, Mortier, part.)

E la produzione artigianale? C’erano opifici sufficienti? Rispose il consiglio al papa: “La città abbonda di edifici per cartiere, valchiere, tintorie, oltre le mole da grano e da olio, quali tutte lavorano a forza d’acqua”. Per di più, aggiungeva, “Vi è l’arte della seta tanto di cavarla dai bocci, quanto di lavorarla e farvi  spumiglioni ed altri drappi. Vi sono molti commodi per la concia delle pelli per far suole ed altri corami… Vi è l’arte di far tele di canape”. Un quadro più che soddifascente, sembrerebbe. Ma gli addetti a tutti questi opifici, si faceva presente, “sono molto diminuiti, anzi ridotti al niente”. Specialmente in crisi erano le arti della seta e della concia che avrebbero potuto assicurare molti posti di lavoro, ma – sottolineava il consiglio – mancavano “il denaro e le persone commode”. Carenza di investimenti e d’investitori, insomma. E la crisi economica cittadina, che appariva a quel punto piuttosto pesante non poteva esser risolta – concludeva il consiglio municipale di Terni – aumentando il numero gli opifici, come sembrava fosse disposto a fare il papa, ma assicurando una maggiore disponibilità del credito, si direbbe oggi.

crisi molino
Antico molino preso porta Spoletina

 

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Fonte: Lodovico Silvestri,

“Collezione di memorie storiche

tratte dai protocolli

delle antiche riformanze della

città di Terni dal 1387 al 1816″.

Ristampa a cura di Ermanno Ciocca.

Terni 1977, Ed. Thyrus.

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