1960: il Giro d’Italia parte da Terni con Anquetil in maglia rosa

Il siciliano Catalano primo al GP
della Montagna al valico della Somma

Il 24 maggio 1960 la sesta tappa del Giro d’Italia partiva da Terni per dirigersi verso il traguardo di Rimini. Il giorno prima il traguardo era posto a Rieti, ma Terni fu sede di partenza. Al via, nella festa di colori delle maglie dei corridori, spiccava la maglia rosa indossata dal francese Jacques Anquetil.

Appena dopo la partenza la prima salita: c’era da scalare la Somma in cima alla quale era posto lo striscione del Gran Premio della Montagna. Scalare? – si chiedevano i cronisti di ciclismo – una strada ampia e liscia ha reso facile il compito dei “girini”. Al valico transitò per primo un siciliano, Antinin Catalano che precedette di qualche decina di metri Taddeucci. Due gregari. I grossi calibri si fecero vedere lungo la discesa verso Spoleto:  Anquetil operò un allungo che costrinse a reagire Gaul e Coletto. I tre furono però ripresi alle porte di Spoleto. La tappa proseguì lungo il tracciato della Flaminia per inoltrarsi successivamente nelle Marche e poi guadagnare il traguardo di Rimini dopo 230 chilometri in bicicletta.

Una tappa affrontata a velocità poco più che turistica, ammirando le bellezze umbre che furono decantate dai cronisti al seguito del Giro d’Italia. Alle Fonti del Clitunno arrivò, comunque, davanti a tutti Noè Conti che, essendo di Montefalco, aveva avuto il permesso di avvantaggiarsi per “visita parenti”. Ed in effetti si fermò a salutare e abbracciare genitori e fratelli, mentre il gruppo sopraggiungeva. Ripartì insieme agli altri Noè Conti capostipite di una schiatta di ciclisti umbri.

Le polveri si accesero in corrispondenza del traguardo volante di Gualdo Tadino: il belga Hovenaers e Brega nel fare la volata si trovarono con un po’ di vantaggio davanti a tutti (per la cronaca il Tv fu appannaggio di Hovenaers) ma su su loro si stavano riportando Couvreur e Delberghe. Un quartetto in fuga; cI dettero dentro e in breve il loro vantaggio superò i due minuti. A quel punto altri corridori si sganciarono dal gruppo: Defilippis, Boni (che si staccò nei chilometri finali e fu riassorbito dal gruppo), Baffi e Gismondi. Al passo del Furlo erano otto i componenti del gruppetto di fuggitivi che aumentavano progressivamente il vantaggio. Ed infatti arrivarono a disputarsi la vittoria allo sprint a Rimini.

Baffi primo allo sprint su De Filippis

Vinse Pierino Baffi, davanti a Nino De Filippis, Gismondi, Delberghe, Hovenaers.Il gruppo arrivò a 4 minuti e 15 secondi, regolato allo sprint dallo spagnolo Miguel Poblet. Jos Hovenaers strappò la maglia rosa ad Anquetil.

ORDINE D’ARRIVO

  • 1.Pierino Baffi  (230 km in 6.23’24” media orario 35, 992)
  • 2. Defilippis;
  • 3.Gismondi;
  • 4.Delberghe;
  • 5. Hovenaesr;
  • 6.Couvreur,
  • 7.Braga;
  • 8. Poblet a 4’ 15”,
  • 9.Benedetti,
  • 10 Musone.

CLASSIFICA GENERALE

  • 1. Jos Hovernaers in maglia rosa;
  • 2. Anquetil a 1’ 53”;
  • 3. Carleri a 2’ e 07”;
  • 4. Roncini a 2’ 50”;
  • 5. Pambianco a 2’ 55”;
  • 6. Massignan a 3’ e 16”,
  • 7. Zamboni a 3’ 23”;
  • 8, Gausl a 3’ 40”;
  • 9. Coletto a 3’ 49”;
  • 10. Nencini a 3’ 52”.
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