1983, accordo Flm-Finsider sul riassetto del gruppo “Terni”: diecimila dipendenti

Il 3 febbraio 1983 si arrivava alla sottoscrizione di un accordo tra il sindacato Flm e la Finsider col quale si chiudeva, sembrava, una lunga vertenza riguardante il gruppo Terni. Si raggiunse l’intesa sul programma di riassetto, che dava il via libera al ricorso alla cassa integrazione, che sarebbe stato definito in ambito locale nei giorni successivi.

A fronte di questo la Finsider confermava la presenza di diecimila lavoratori divisi tra gli stabilimenti di Terni, Trieste, Lovere e Torino  (tutti del gruppo “Terni”) ed un piano di investimenti promessi che ammontavano a circa 400 miliardi di lire, solo 50 dei quali erano stati però sbloccati: si poneva come termine ultimo per l’effettuazione degli investimenti il mese di giugno successivo. Si trattava di fondi agevolati destinati proprio a finanziare il programma di riassetto.

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