3 luglio 1914, nubifragio si abbatte su Terni

Per il nubifragio raccolti distrutti; nel territorio di Cesi i danni maggiori

“Il vento, l’acqua e la grandine grossissima asportarono imposte, tegole, vasi, comignoli abbattendo alberi, pali telegrafici,reti elettriche ecc. e devastarono i raccolti di oltre tre quarti di territorio”: riferiva così il 4 luglio 1914 il corrispondene da Terni del Corriere della Sera, il nubigrafio abbattutosi nella serata del giorno prima, sulla città e “il territorio circostante”. Un “furioso temporale che durò oltre un’ora e mezza con tuoni, fulmini e lampi”.

Il treno proveniente da Roma e che arrivava a Terni alle 21 dovette fermarsi per più di un’ora nei pressi di Ponte Rivo ”per l’infuriarere degli elementi e per l’ostruzione della linea”, mentre “nella città rimasta al buio per più di un’ora, i pompieri dovettero lavorare affannosamente per impedire che si verificasse una vera e propria inondazione”. La ditta Alterocca – si segnalava – aveva subito circa cinquantamila lire di danni, “parecchi pagliai e fienili sono rimasti incendiati” a causa dei fulmini. Nel territorio di Cesi i rfaccolti tislutavano quasi completamente distrutti.

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