Acciaierie, tensione fra operai italiani e francesi

i forni martin foto soc Terni

Alle acciaierie di Terni era stato organizzato un banchetto italo-francese. Lo scopo, ovviamente, era quello di promuovere l’integrazione tra gli operai ternani e quelli che dalla Francia. Ma i francesi dissero no, loro non sarebbero intervenuti.

In quel periodo erano arrivati alla Saffat numerosi tecnici già esperti nella costruzione di fonderie e nell’utilizzo dei forni fusori Martin, da acciaierie d’Oltralpe. S’aggiunsero a coloro che erano a Terni da quando erano stati impiegati nella ferriera papale.  Quasi tutti si erano trasferiti con la famiglia al seguito fino a costituire a Terni una nutrita comunità.

Un Comitato organizzò quindi la riunione conviviale che avrebbe dovuto tenersi il 27 maggio 1888. Ma quando tutto era già quasi tutto pronto,  “sudditi francesi” fecero sapere che loro non avevano alcuna intenzione di intervenire. Il Comitato promotore innestò la marcia indietro e comunicò laconicamente che “per cause non prevedute” il banchetto era rimandato “a data da destinarsi”.

Una presa di posizione che provocò non pochi risentimenti e c’era chi temeva che ci potesse essere qualche scontro fisico. Ma poi la situazione si calmò e tre giorni dopo il Comitato poteva annunciare con una certa soddisfazione che il banchetto italo-francese era fissato per domenica 10 giugno “essendosi felicemente appianate tutte le contrarietà”.

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