Brunero primo alla pista di Viale Brin nella Sulmona-Terni del Giro 1926

Vittoria di tappa e primato in classifica per Giovanni Brunero a Terni, dove, il 29 maggio 1926, si concluse l’ottava frazione della XIV edizione del Giro d’Italia, la Sulmona-Terni. Una tappa particolarmente battagliata e dura.  Il giorno prima, nella tappa che arrivava in provincia di L’Aquila, Costante Girardengo, saldamente in testa alla classifica, era stato costretto al ritiro. I corridori più forti in gara restavano Brunero e Alfredo Binda che ci tenevano a classificarsi primo e secondo per regalare alla loro squadra, la Legnano, una bella doppietta all’arrivo di Milano. Ma a Sulmona, dove aveva vinto Binda, tra i due, al secondo posto in classifica generale, c’era il veneto Arturo Bresciani  un giovane “indipendente”, uno di quei corridori cioè che potevano accasarsi con una squadra per una singola corsa, senza farne parte in pianta stabile.

Era una tappa che si presentava impegnativa, la Sulmona-Terni: c’era da affrontare le salite di Sella di Corno, Leonessa e Rua della Cama. E appena pochi chilometri dopo il via (che fu dato alle 6 del mattino) per “antipasto” c’era da affrontare la salita delle Svolte. Già li Bresciani dovette subire un attacco. I corridori avevano percorso 16 chilometri. Ad ancor prima, al 17. Chilometro, lungo la prima salita della giornata, quella delle Svolte. Ad attaccare fu Enrici. A lui si aggregarono subito Binda e Brunero e poi il fiorentino Berni. Il quartetto passò in testa in cima, seguito a trenta secondi da Velazza, un altro indipendenti che a quel Giro era portacolori della Legnano. Bresciani passò 55 secondi dopo i primi. Cominciava un inseguimento durato in pratica per 250 chilometri, fino all’arrivo a Terni cioè.

Al Km 54 il suo distacco era salito a 1 minuto e mezzo, a l’Aquila a 2 e 10. Riuscì a guadagnare terreno sulla Sella di Corno quando in vetta accusò un ritardo di un minuto e 40. Ad Antrodoco riuscì anche a rientrare sui primi, ma poco dopo all’attacco della salita di Leonessa si staccò nuovamente. Al Fuscello era di nuovo ad 1 e 40 da Binda e Brunero. I minuti diventarono tre sulla salita di Rua dalla Cama. Davanti c’era il terzetto Brunero, Binda e Vallazza: sembravano scatenati e il loro vantaggio salì fino ad 8 minuti e mezzo.

In vista del traguardo di Terni, dove l’arrivo era posto alla pista dello stadio di viale Brin, i fuggitivi rallentarono l’andatura e gli inseguitori potettero leggermente riavvicinarsi, ma lo svantaggio restava notevole. Toccava perciò a Binda, Brunero e Vallazza contendersi la vittoria, ma a poche centinaia di metri dall’ingresso della pista a Binda saltò la catena: incidente subito rimediato, ma la volata per la vittoria fu disputata da Vallazza e Brunero che vinse facilmente.

Bresciani, che era caduto in discesa, si classificò quinto, ma aveva perso 7 minuti e mezzo e il secondo posto in classifica. I due “principi” del giro non gliela avevano perdonata ed erano tornati al primo e secondo posto. E tennero le posizioni fino al traguardo finale di Milano: Brunero vinse quel giro d’Italia davanti a Binda mentre Bresciani mantenne il terzo posto.

ORDINE D’ARRIVO

  1. Brunero (di Ciriè) che compie i 266,5 km della tappa Sulmona Terni in 9h3’26” alla media di km 29.424;
  2. Vallazza (primo degli indipendenti) s.t.;
  3. Binda a 19”
  4. Bestetti a 7’ 50”
  5. Bresciani s.t.

CLASSIFICA

  • 1. Brunero;
  • 2. Binda a 21’8”;
  • 3. Bresciani a 25’1”;
  • 4. Enrici a 1h 0’54”;
  • 5.Vallazza 1h 10’31
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