Casenove, non si tratta così un pezzo di storia

Casenove è una frazione di Foligno da cui è distante una quindicina di chilometri. Un piccolo centro che si trova all’incrocio tra la strada che collega l’Umbria al Macerata attraverso la valle del Chienti, la strada proveniente da Spoleto e quella che conduce verso Sellano e la Valnerina.

Poche case, circa centocinquanta abitanti. Alla porta del centro abitato tra le costruzioni ristrutturate c’è una palazzina sulla cui facciata sono in mostra due lapidi. Il tempo ha cancellato le scritte e a chi si trova a passare rimane difficile decifrare di cosa si tratti. Su una delle due, seppure a fatica, qualcosa si distingue visto vi sono scolpiti a sbalzo una vittoria alata ed un elmetto dei soldati della guerra ’15-’18. Si tratta evidentemente della lapide dedicata alla memoria dei caduti. Ma l’altra? Quella che è posta leggermente più in basso? A vederla dalla strada è solo una lastra di marmo bianca e liscia. La curiosità spinge a saperne di più. La tecnologia digitale, quella semplice a disposizione di chiunque usi un pc, consente di provarci. E dopo qualche tentativo infruttuoso, si riesce a leggere praticamente tutta la scritta: “In questa casa nella notte dal 22 al 23 novembre 1751 dimorò fisicamente (?) infermo Leonardo da Porto Maurizio diretto a Foligno dove celebrò la sua ultima messa nella chiesa di Santa Lucia essendo morto santamente in Roma tre giorni dopo”.

casenove foglino
Le due lapidi di Casenove 

Leonardo da Porto Maurizio (al secolo  Paolo Girolamo Casanova) apparteneva all’ordine dei Frati minori. Fu colui che ideò e propagandò la pratica della Via Crucis. Nato a Porto Maurizio nel 1676, quando si fermò a Casenove, era ormai prossimo alla morte, a causa di una malattia che si portava appresso dagli anni giovanili, forse la tisi o la tubercolosi. Prima di morire volle compiere un pellegrinaggio che toccò molte regioni italiane. Dopo Foligno andò a Roma, dove si spense il 26 novembre 1751, tre giorni dopo la sua sosta a Casenove, come ricorda la lapid

Nel 1867 il papa Pio IX lo proclamò santo.

Basterebbero un barattoletto di vernice nera ed un pennellino da passare nelle scalfiture della pietra per restituire alla lapide la sua dignità e fornire al passante l’informazione di un fatto sicuramente di una certa importanza storica per una frazione montana come Casenove.

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