Crolli al ponte di Cervara, Terni senza mattatoio

Gennaio 1971

Crolli, in serie, minacciavano la stabilità del ponte che, scavalcando il fiume Nera, collega la strada Valnerina alla vecchia centrale idroelettrica di Cervara. Nel 1971, quando il fatto si verificò ai primi di gennaio, la struttura ospitava già da da tempo il mattatoio di Terni,  il quale diventò, a quel punto, irraggiungibile. Il ponte, di proprietà dell’Enel così come la centrale dismessa, da tempo era in cattive condizioni, tanto che era stato posto il divieto di transito ai mezzi più pesanti e s’erano rinviati i lavori di consolidamento che erano invece urgenti. I crolli, più d’uno e di entità abbastanza contenuta, hanno fatto sì che il ponte fosse al momento transitabile soltanto a piedi.

Ponte di Cervara
Bruno Galigani, assessore ai lavori pubblici di Terni, e i tecnici Enel durante il sopralluogo al ponte pericolante di Cervara

In attesa di un intervento atto a risolvere definitivamente il problema, il Comune dovette approntare un piano di emergenza per i servizi di mattazione. Si fece appello alla disponibilità dei Comuni vicini, Narni, Arrone e Montefranco. Si stabilirono turnazioni: la mattazione dei capi grossi (bovini ed equini) si sarebbe così effettuata il lunedì, giovedì e sabato al mattatoio di Narni, lo stesso in cui negli altri te giorni (martedì, mercoledì e venerdì) sarebbe toccata ai suini. I capi piccoli (Vitelli da latte, ovini, caprini e puledri) furono indirizzati ad Arrone ed i suini di taglia minore a Montefranco.

Nello stesso tempo, dopo un incontro coi tecnici dell’Enel e un sopralluogo, il Comune affidò subito i lavori per ripristinare il ponte nei tempi più brevi possibili.

 

®Riproduzione riservata

/ 5
Grazie per aver votato!