Doppio duello alla pistola per il fascista Misuri

 

Divergenze politiche all’interno del Fascio di Perugia furono la causa della lite. Una di quelle liti che si potevano risolvere solo con un duello. La mattina del 31 gennaio 1922 Alfredo Misuri, deputato fascista, professore universitario di zoologia, sfidò a duello non uno, ma due suoi avversari politici: Guido Pighetti, anch’egli parlamentare fascista, e Felice Felicioni, segretario del fascio di Perugia.

Misuri
Alfredo Misuri

Dette loro appuntamento nella stessa mattinata per affrontarli uno dopo l’altro presso il giardino della villa del conte Alfani, poco distante dal centro di Perugia. Un duplice duello che le cronache del tempo descrissero così come oggi si  fa per gli incontri di pugilato.  L’arma prescelta era la pistola. Due scontri, “il primo dell’on.prof. Alfredo Misuri col dott. Felicioni; il secondo tra l’on. Misuri e l’on. Guido Pighetti. Tutti i duellanti sono fascisti – riferirono le cronache – Dirigeva il primo scontro il comandante decorato di medaglia d’oro Eugenio Casagrande. Gli avversari si sono collocati alla distanza di 25 metri l’uno contro l’altro. Alle 8.7 è stato dato l’ordine di inziare il primo scontro…”. E via così per tutto il lungo articolo, in cui sono nominati padrini, medici, e perfino chi accompagnò all’spedale i feriti che, in sintesi, furono Felicioni e Pighetti i quali avevano avuto la facoltà di sparare per primi mancando il bersaglio. La mira fasulla costò loro il ricovero all’ospedale di Perugia, perché Misuri non sbagliò il colpo, anche se non li uccise. Felicioni fu colpito di striscio al torace, Pighetti all’anca.
Alfredo Misuri fu uno dei fondatori del fascio di Perugia, Si distinse per la determinazione e il clamore di alcune sue spedizioni tra cui le azioni squadristiche a Gubbio e Terni. Eletto nella lista del blocco nazionale con 110 mila preferenze, divento deputato nel maggio del 1921. Quasi subito entrò in forte divergenza col resto dei fascisti perugini, per la sua incrollabile dedizione alla monarchia. Il duplice duello non fu sufficiente ad appianare i contrasti, anzi un paio di mesi dopo Misuri si dimise dal PNF ed aderì al gruppo nazionalista.

 

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