E Mussolini ordinò: “Buttatevi a destra”

Sinistra o destra? Il busillis coinvolse a lungo quelle che allora – più che oggi – si definivano «le autorità». D’altra parte la scelta aveva implicazioni non di poco conto. Per esempio da quale parte posizionare il volante? Ed ancora: come e dove piazzare la segnaletica stradale. Già, perché la scelta da compiere aveva proprio questo come oggetto: i veicoli sulla strada avrebbero dovuto tenere la mano destra o la mano sinistra?

Sul muro di una casa lungo la strada provinciale resiste la scritta "I veicoli tengano la destra"
Sul muro di una casa lungo la strada provinciale resiste la scritta “I veicoli tengano la destra”

Il problema che mai prima si era posto con tanta urgenza cominciò a diventare spinoso quando,agli inizi degli anni Venti del Novecento, le automobili in circolazione cominciarono a diventare numerose. Fino ad allora si era andati avanti un po’ «ad capocchiam». Poi all’inizio del secolo, il governo sabaudo, ritenendo di avere cose più importanti da prendersi di petto, stabilì che decidessero loro, le singole province: Ma sì, che facessero un po’ come gli pareva e tanti saluti. La Provincia di Perugia – che allora come noto comprendeva anche i territori che successivamente furono delle province
di Terni e di Rieti – la propria scelta la fece in quattro e quattr’otto: i veicoli debbono tenere la destra. Ma forse non tutti coloro che percorrevano le varie strade ci ponevano mente se ancora adesso, quasi un secolo dopo, ci sono delle scritte belle grosse, vergate in nero su fondo bianco, sui muri esterni di alcune abitazioni, specie – chissà perché – nel tratto della provinciale, ormai poco usata, che unisce Terni con il lago del Turano. Scritte cubitali, seppure parzialmente erose dagli anni, ma che mantengono un che di perentorio: “I veicoli tengano la destra”.
La scelta definitiva e generale della destra fu fatta dal capo del governo Benito Mussolini in persona, alla fine del 1922. Vale a dire che si trattò di uno dei primi decreti varati dopo la presa del potere. Segno che la questione s’era fatta urgente. E certo, che era così! Il Regio Decreto in vigore risaliva al 1901 ed era appunto quello che stabiliva che ogni provincia poteva decidere autonomamente se lungo le strade di propria competenza i veicoli dovessero obbligatoriamente circolare alla destra o alla sinistra della carreggiata. Si era creata una situazione paradossale. Ad esempio, mentre in Umbria si marciava a destra, a Roma si teneva la mano sinistra, mentre per il resto del Lazio era solo consigliato tenere la destra, ma – volendo – si poteva restare anche a sinistra. Da che cosa capire poi, in quale provincia ci si trovava nel corso del viaggio, è rimasto un mistero.
Il massimo del caos si raggiunse però durante la prima guerra mondiale quando il movimento di automezzi divenne,
nelle zone operative, piuttosto fitto. E si racconta che proprio in occasione di Caporetto si sia verificato un qualcosa di paradossale. Ossia che mentre le truppe che ripiegavano, rispettando le direttive dell’Esercito, percorrevano le strade tenendo la mano sinistra, gli aiuti e i rinforzi che arrivavano rispettando la normativa decisa dalle province venete marciavano sulla destra. Un ingorgo sconvolgente. Non è certo dipeso da questo che ci fu appunto Caporetto, però tutto fa, diceva quello che stava in piedi sulla battigia.
Tra destra e sinistra, nell’incertezza, chi ci andava di mezzo erano i viaggiatori, ovviamente. E l’Umbria – ossia la Provincia di Perugia – rappresentava da questo punto di vista il caso maggiormente dolente: sembra che proprio in Provincia di Perugia, infatti, si registrasse il più alto tasso di mortalità per incidenti stradali. Che avvenivano non tanto per incidenti tra veicoli a motore, ma tra questi e i mezzi a trazione animale, che restavano i più numerosi.
I conducenti dei carri agricoli tenevano la mano destra, ma le strade, non asfaltate, erano per lo più «a schiena d’asino», cosicché quando sopraggiungeva un mezzo a motore per evitare – si spiegò – che gli animali, spaventandosi, sconfinassero al di là della cunetta, i conducenti tendevano a spostarsi verso il centro della strada. Era proprio la stessa scelta che incuranti di tutto compivano sovente anche i “piloti” di autoveicoli. E patatrac.
Delle prescrizioni di stare a destra (o a sinistra), a quanto pare non si preoccupava proprio nessuno, Tanto che il prefetto di Perugia, chiamato probabilmente a spiegare i motivi del record negativo, in una nota ufficiale si lamentò del «misoneismo» della popolazione umbra e della caparbietà dei conducenti dei mezzi a trazione animale che restavano legati alle loro abitudini contadine. Il fatto è che la situazione non cambiò, soprattutto perché in pochissimi capirono che cos’era ‘sto misoneismo. Quella umbra, a volte, è gente paciosa. Nessuno andò a fondo. In parecchi avranno fatto spallucce tirando a campare; qualcun altro probabilmente si ripromise di sfidare a duello il prefetto, ma solo dopo che fosse stato accertato il significato di quella parola strana e stabilire il grado dell’offesa. Poi, saputo che misoneista è chi rifiuta le novità e le modernità, si sarà limitato ad un vecchio, tradizionale e facilmente comprensibile vaffa.
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Terni, un'auto percorre Corso Tacito, marciando alla sinistra della carreggiata
Terni, un’auto percorre Corso Tacito, marciando alla sinistra della carreggiata

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