Ferentillo e la sfida de Lu Ciuccittu, un “segno” dei Longobardi

Storia e Memoria

Lu ciuccittu Ferentillo

di SERGIO BELLEZZA

Storia e memoria rubriche fonderia

La Primavera fa esplodere la natura e rinnova nella gente speranze, entusiasmi e gioia di vivere. Allegria e spensieratezza invadono  gli animi; si esce dal torpore invernale per trovarsi insieme e vivere momenti di socializzazione, che trovano espressione in  gite, feste paesane, sagre popolari. Un po’ dappertutto, in particolare in Umbria,  regione dalle antiche tradizioni.

A Ferentillo il giorno di Pasquetta si svolge la “Sfida de lu Ciuccittu”, unica nel suo genere, probabilmente d’origine longobarda. Un gioco che ha per oggetto l’Uovo alimento fortemente nutritivo e come attori “i ciuccettari”, che un tempo si battevano l’un contro l’altro in ogni dove. Oggi si affrontano a Precetto, in piazza V. Emanuele, la più grande del paese. Ognuno ha in mano un uovo, colla punta del quale, in gergo “il Pizzè”, cozza contro quella dell’uovo avversario. A vincere la gara chi alla fine si ritrova in mano “il proprio cocco” ancora intatto.

Le doti di un contendente: occhio accorto, mano ferma ed orecchio attento; importante  la sua posizione, che dev’essere raccolta e arcuata, costringendo i più piccoli a gareggiare in punta di piedi, i longilinei  ad  piegarsi fortemente. Contano poi la tecnica e l’esperienza, ma fondamentale rimane la scelta dell’uovo con cui si gareggia, la resistenza cioè della sua “coccia”. La cosa impone ai “ciuccettari” una lunga e attenta ricerca, usando sperimentati accorgimenti. Innanzitutto si scelgono uova di vecchie galline, in quanto quelle delle più giovani hanno di solito un involucro meno resistente; fondamentale poi che le stesse non abbiano “incioccettature”, cioè nessuna lesione. La ricerca investe più pollai, prendendo in considerazione più bipedi, alimentati con granaglie e mangimi diversi, abbeverati con acqua con maggior contenuto di sali minerali. I giocatori verificano la consistenza del guscio picchiando l’uovo contro i propri denti e qui entrano in gioco intuito ed esperienza del giocatore.

Fino a qualche anno fa la sfida era tra singoli competitori; poi si è trasformata in una gara tra i tre rioni di Ferentillo: Mattarella, Sacrato  e Borzino. Giudici di gara il Duca Alberigo Cybo e la sua corte con indosso costumi dell’epoca. I “ciuccettari si scontrano in tre gare: “Lo lancio dell’Ovo” in cui due quartieri alla volta, in un campo perimetrato diviso da una corda alta 2,5 m., si lanciano le uova. Perde chi non l’afferra e le lascia cadere in terra; “Lo tiro a lo Galle”, checonsiste nel centrare con un uovo un piccolo foro di 10 cm posto sul bersaglio, costituito  da una tavola di legno, su cui è raffigurato un gallo; infine quella classica, “La Sfida de lu Ciuccittu”.  Il terziere vincitore ha diritto all’Uovo d’Oro, da conservare nella propria sede fino alla prossima edizione, l’ultimo a quello di “legno”. Per saperne di più il testo “De Ovo ciuccettandi” del pittore Silvanis, autore anche del manifesto simbolo della “Sfida”.

A tutti la possibilità nel weekend Pasqua  di vivere momenti di una vecchia, ma viva tradizione, rallegrati dalla fisarmonica di “Remo l’antico musicante”, dalla banda “Furio Miselli” di Ferentillo, dai brani popolari dei “Cantori della Valnerina”.

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Una risposta a “Ferentillo e la sfida de Lu Ciuccittu, un “segno” dei Longobardi”

  1. una grande festa molto popolare a Ferentillo raccontata con una accurata e interessante precisione..grazie all’autore Sergio Bellezza

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