La ruota di Padre Pietro per irrigare l’orto dei frati di San Valentino

Padre Pietro (Foto dall’arch. dell’Associazione S.Valentino-Borgo Garibaldi)

TERNI MIA

di LORENZO MANNI

mANNI

Alla metà degli anni anni ’50 nel Conventino di San Valentino c’erano, come ora, i Carmelitani Scalzi che custodivano le Spoglie del Santo e che officiavano le cerimonie religiose. Padre Pietro era anziano, non molto alto. Curava l’orto oltre a realizzare una serie di “marchingegni”, semplici ma utili per la vita dei religiosi

Si chiama Conventino la residenza attuale dei frati e fu realizzato dopo la soppressione napoleonica ,avvenuta negli ultimi anni del 1700, del Convento, oggi sede universitaria. Uno di quei marchingegni costruiti da Padre Pietro era la ruota per innaffiare l’orto. Essendo la” formetta” (una derivazione del canale Cervino) a un livello più basso rispetto all’orto da irrigare, Padre Pietro aveva realizzato un sistema di sollevamento mediante una ruota che aveva sul perimetro esterno alcuni recipienti. Questi attingevano l’acqua in basso e, tramite l’energia del flusso che faceva girare la ruota la scaricavano nei canaletti d’irrigazione superiori.

Energia “pulita”. E a propsito di energia Padre Pietro aveva fatto un’altra “invenzione”: l’accendi gas. Su una tavoletta aveva applicato due sottili lamine di ferro distanti pochi millimetri l’una dall’altra. Aveva collegato le lamine ai poli della corrente elettrica. Metteva a bagno in una bottiglietta di alcol un batuffolo d’ovatta sistemato alla punta di un bastoncino. Strisciandolo sulle lamine il batuffolo provocava lo scoccare la scintilla che incendiava il batuffolo stesso. E lo scopo era raggiunto.

Si interessava della cantina e dell’approvvigionamento del cibo che veniva cucinato dal cuoco Frate Raffaele. Frate Raffaele non era stato ordinato sacerdote ma faceva vita conventuale insieme agli altri religiosi.

Padre Pietro, aveva partecipato alla prima guerra mondiale come Cappellano poi era diventato un confessore eccelso. Noi ragazzi (almeno io) che venivamo preparati alla Comunione, potendo scegliere , cambiavamo confessionale quando avevamo il sentore della sua presenza al di là ella grata. Dava penitenze che giudicavamo severe anche per le marachelle che si commettevano a quella età. La sua “severità” rappresentava lo spauracchio per diversi di noi.

/ 5
Grazie per aver votato!