Giro automobilistico dell’Umbria, Gerini su Ferrari l’ultimo vincitore

Mancavano solo otto giorni al via, quando il consiglio dell’Automobile Club di Perugia decise per il rinvio a data da destinarsi della VII edizione del Giro automobilistico dell’Umbria – Coppa della Perugina. Una gara che vedeva sfrecciare lungo le strade umbre bolidi che potevano raggiungere i 250 chilometri orari e che vedeva impegnati grossi nomi dell’automobilismo mondiale, non venne più disputata. Almeno come gara di velocità, giacché in questi ultimi anni si è organizzata la rievocazione storica, con macchine d’epoca. E’ quella dei giorni d’oggi una gara di regolarità, poco più di un’escursione turistica tra le bellezze umbre.
Allora no. Allora era tutta un’altra cosa. Era una vera corsa automobilistica, capace di offrire mille emozioni al pubblico, ma troppo pericolosa.
Il rinvio, seguito dalla definitiva soppressione, fu deciso in conseguenza di una serie di sciagure verificatesi in varie parti del mondo, la più grave delle quali fu quella del 12 giugno 1955, pochi giorni prima che, il 29 di quel mese, la gara umbra si disputasse. A Le Mans, la Mercedes del francese Pierre Levegh, uscì di strada finendo in tribuna: ci furono 78 morti.
Ma tra la fine del 1954 e i primi mesi del ’55 tanti erano stati i lutti nell’automobilismo: a maggio del ’55 era morto Alberto Ascari, già due volte campione del mondo, uscito di strada a Monza mentre provava una Ferrari; in aprile il milanese Mario Alborghetti era morto a Pau, durante il Gran Premio di Francia: anch’egli finì in mezzo agli spettatori due dei quali rimasero feriti. Nello stesso periodo erano morti, in gara, anche sei motociclisti.
Andò così in archivio, senza essere disputata, la settima edizione del Giro Automobilistico dell’Umbria, una gara che vanta, per le sei edizioni tenutesi nel dopoguerra, un albo d’oro di tutto rispetto. Nel 1954, ad esempio, la vittoria era andata a Gerino Gerini che con una Ferrari stabilì una media di oltre 127 chilometri all’ora; prima di lui, nel 1953, aveva vinto Luigi Musso, su Maserati, e nel 1952 Giulio Cabianca, su Osca.
Il Giro automobilistico dell’Umbria riprendeva una tradizione che si era avviata negli anni Venti, quando si disputarono quattro edizioni della Coppa della Perugina. Anche per quella gara ebbe al via piloti di nome e vincitori come Gastone Brilli Peri ed Emilio Materazzi.
Nel 1948, la prima edizione del Giro Automobilistico dell’Umbria fu gara valida per il campionato italiano conduttori e vide al via novanta piloti: 44 di essi rimasero per strada. Vinse Franco Bernabei, con una Maserati. Nel 1949, la gara, organizzata dall’Automobile Club Terni (i due AC si alternavano) vide appunto Terni come sede di partenza e di arrivo. Fu appannaggio di Roberto Vallone, al volante di una Ferrari 2000; Luigi Musso, che aveva davanti a sé un futuro da campione, ma anche una tragica fine, vinse la sua classe, la 750.
Saltato il giro del 1951, nel 1952 la manifestazione si alzò di livello. Intanto perché la Perugina tornava ad interessarsi dell’automobilismo (ed alla dicitura Giro Automobilistico dell’Umbria si affiancò quella di Coppa della Perugina), in più si studiò un percorso impegnativo e spettacolare: partenza a Perugia e transito ad Arezzo, rientro in Umbria da Sansepolcro, quindi dall’AltaValle del Tevere si scendeva a Terni e Narni, per tornare a Perugia transitando da Todi. 390 chilometri che Cabianca, primo vincitore su quel tracciato percorse a quasi 121 chilometri orari di media. Un record battuto l’anno dopo da Musso, che vinse ad oltre 124 di media. Nel 1954 il pilota romano subì un distacco di oltre due minuti da Gerino Gerini e la sua Ferrari.
Manco a dirlo che per l’edizione 1955 era alta l’attesa. Ma al progresso tecnologico delle auto da competizione, alle velocità sempre più alte che esse potevano raggiungere, non s’erano affiancati passi avanti sul fronte della, sia delle vetture che dei circuiti o, ancor più, delle strade normali.
Del Giro automobilistico dell’Umbria restano alcune foto spettacolari, le più famose delle quali sono quelle dei bolidi alla curva di Montebello.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

/ 5
Grazie per aver votato!