Il vicesegretario PNF agli operai di Terni: “La guerra è giusta”

Il vicesegretario del Partito fascista, Carlo Ravasio,  fu il 7 agosto 1942 alle acciaierie di Terni. Una visita, ma allora si preferiva definirla “ispezione”. che serviva a infondere fiducia e coraggio dopo due anni di una guerra sempre più problematica. Visto che c’era, il vice segretario Ravasio, ispezionò anche la sede della Federazione fascista, la casa della GIL e quella dei Fasci femminili “interessandosi del funzionamento dei vari uffici”, come recitava la velina del Minculpop. Alle acciaierie incontrò “le maestranze che al termine del lavoro si erano ammassate all’uscita dello stabilimento”.

Terni, operai delle acciaierie

E alle maestranze, l’esponente del partito fascista, spiegò i motivi per cui quella che si stava combattendo era “la vera guerra del popolo italiano”: perché – disse – era una guerra dei “popoli poveri contro i popoli troppo ricchi” e perché “dopo la vittoria non vi dovranno essere più emigranti che col lavoro arricchiscono le altre nazioni dissanguando la Madrepatria”. I lavoratori italiani – sempre dopo la vittoria – avrebbero potuto “sfruttare le ricchezze di un impero nostro”.

Poi visita in campagna: a San Gemini per la trebbiatura del grano, ad Acquasparta per un incontro con gli istruttori al campo federale della GIL. Quindi di nuovo a Terni per tenere a rapporto le gerarchie federali. Un rapporto conclusosi col “canto degli inni della Rivoluzione fra rinnovate manifestazioni di fede all’indirizzo del Duce”.

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