Liberati: “Basta con le moto”. Annuncio shock del campione del mondo in carica

Hockeneim 1957: Liberati precede Surtees

Il 15 aprile 1958
I giornali sportivi riportavano una dichiarazione di Libero Liberati il quale annunciava di abbandonare lo sport motociclistico. Era il campione del mondo,rimasto appiedato in seguito alle polemiche che portarono al ritiro dalle competizioni la Gilera, la Guzzi e la Mondial. Non la MV che nella classe 500 metteva in pista quell’anno una quattro cilindri fortissima. Liberati, attaccato alla Gilera con cui aveva vinto il mondiale del 1957, non accolse l’invito del proprietario della MV, il conte Agusta, anche se era accompagnato da un assegno in bianco.
Liberati, ovviamente, non aveva l’idea di smettere, in quel momento. Forse pensò che prima o dopo la Gilera ci ripensasse e schierasse di nuovo in pista le sue quattro cilindri. Nel frattempo provò a correre con la Gilera Saturno personale, preparata nella sua officina. Ma sempre di una monocilindrica si trattava, che pagava diversi cavalli di potenza rispetto alle rivali Mv e Norton ed anche – quell’anno – alle Bmw.
Con la Saturno, Liberati esordì il 19 marzo 1958 a Vallelunga. E vinse. Era una gara di Velocità Nazionale, però. Tutta un’altra cosa il campo dei partenti rispetto a quello che s’annunciava per il mondiale che era ormai alle porte.
Il primo confronto avvenne ad Imola, il 6 aprile, Pasqua: si disputava la Coppa D’Oro Shell, corsa non valevole per il campionato, ma di grande prestigio e che attirava i migliori piloti da tutto il mondo, giacché era la corsa più ricca di premi. La MV schierava John Surtees cui affiancò nell’occasione Remo Venturi, lo spoletino che s’era fatto apprezzare e che aveva vinto, tra l’altro, il Motogiro d’Italia proprio con una MV. Venturi (che poi fu pilota ufficiale MV) era al debutto su una “500” quattro cilindri, ma in prova fece il miglior tempo, precedendo Surtees di due secondi. Liberati, aveva ottenuto il terzo tempo a più di tre secondi da Surtees. C’erano in sostanza parecchi motivi di curiosità, prima della partenza. Il campione del mondo in carica con una moto inferiore avrebbe dato fondo a tutta la sua classe, ma non era un compito facile il suo. La dimostrazione la si ebbe in gara: Surtees se ne andò subito via, Venturi andò oltre ogni pronostico e tagliò il traguardo per secondo; poi Ahear (Norton), unico non doppiato dal duo MV; quindi Trow (Norton), Hiller (Bmw); e a seguire una sfilata di Norton. E Liberati? S’era ritirato al decimo dei quaranta giri previsti. Niente da fare. La Saturno era inferiore e, spremuta al massimo, si ruppe. Per Liberati era la fine della speranza di riuscire almeno a portare sulle piste il suo titolo iridato. Da qui l’amarezza, l’annuncio del ritiro e quello della possibilità di un passaggio
all’automobilismo “con una Jaguar o un’Alfa Romeo SS”, si disse. Non fu così. Nel 1959 Liberati fu di nuovo in pista con la Saturno; alla Coppa d’Oro arrivò quarto; collezionò qualche altro piazzamento ed una lunga serie di ritiri. Così nel 1960 e nel ’61, aspettando che la Gilera tornasse alle corse. Sembrava quasi fatta l’anno dopo, ma  s’era già nel 1962…
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