Macellaio seduttore preso a revolverate dalla “fidanzata” illusa

14 aprile 1951

Il macellaio che si fidanza con la domestica di una famiglia agiata, la quale ogni giorno si reca nel suo negozio per la spesa quotidiana. Nel suo genere, un classico. Solo che stavolta finì in rissa: botte, revolverate e coltellate tra i due protagonisti finiti entrambi in ospedale. Perché c’era un ostacolo che rendeva precario il fidanzamento tra il macellaio ternano Gerardo S. di 42 anni, e Rosa P., 21 anni, domestica presso l’abitazione di un noto avocato ternano: lui era già sposato, ma s’era ben guardato dal farlo sapere alla ragazza. Anzi, nonostante lui avesse il doppio dell’età di lei, si comportava da innamorato sincero, tanto che le prometteva continuamente che sarebbero convolati quanto prima a nozze.

Ma lei scoprì tutto. E non la prese molto bene. Tanto è vero che la ragazza, con fare estremamente deciso, andò alla macelleria e, cercando di apparire calma, chiese a Gerardo: “Allora, l’hai decisa la data del matrimonio?”. Il commerciante reagì in malo modo e ne nacque una discussione piuttosto accesa. Dalla discussione alla lite vera e propria si passò in un attimo, lui le sbatté la testa contro il muro tenendo in mano un coltello dalle dimensioni di un certo rispetto.  Ad un certo punto Rosa estrasse dalla borsa un revolver e fece fuoco. Colpito al torace Gerardo si scagliò ugualmente contro di lei, ferendola con una coltellata alla fronte.

Il fidanzamento finì così non davanti all’altare, ma all’ospedale di Terni dove furono entrambi ricoverati in gravi condizioni.

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