Maga aprì un call center: multata per cialtroneria

Terni, 22 agosto 1995

La maga, ligia ai dettati della modernizzazione, aveva avviato una specie di catena di montaggio. Che stai a perdere tempo a ricevere i clienti in studio per predir loro il futuro! Si fa prima per telefono che a leggere la palla di vetro davanti a loro. E allora ecco che a Terni ci si organizza con un bel call center. Solo che gli agenti della questura di Terni, su segnalazione di qualche cliente non soddisfatto intervennero decisamente: e la titolare dell’attività imprenditoriale si trovò a dover pagare una contravvenzione per “cialtroneria” e a far fronte ad una denuncia per “abuso della credulità popolare”, reato da codice penale. Chiuso ovviamente il call center. Allora in verità si usava un altro termine per indicare questo tipo di attività: 144, dato che questo era il prefisso da fare per usufruire di servizi telefonici a pagamento: 2540 lire al minuto (2 euro e mezzo più o meno). Oltretutto le previsioni del 144 “Chiavi del futuro” (così si chiamava) non erano nemmeno formulate da gente “qualificata”. La maga titolare ed un altro mago avevano la licenza prefettizia, ma le altre tredici signorine di etù compresa tra i 20 e i 40 anni che lavoravano al call center si limitavano a leggere le informazioni stampate sui tarocchi, gli oroscopi pubblicati da giornali. E le formule magiche? C’era un prontuario: per affari d’amore, fatture e malocchi  c’era sempre la parola giusta.

Comunque tra tanti nessuno riuscì a prevedere che, per loro, sarebbe andata a finire male.

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