Narni, tenta rapina al treno ma è messo subito in fuga

Narni, 7 gennaio 1889
Un rapinatore solitario, a Narni Scalo, ha tentato di rapinare il vagone postale di un “Treno ferroviario” (così telegrafano le agenzie) fermo alla stazione.
Un uomo, intabarrato, col cappello calato sugli occhi e una rivoltella in mano, s’è presentato al ferroviere in servizio sul vagone postale. Aveva percorso a passo deciso e con le mani in tasca, il lungo marciapiede della stazione di Narni-Amelia, mentre il treno Roma-Ancona era fermo per l’incrocio col treno proveniente da Terni.
Tanto professionale nell’abbigliamento “classico” del malvivente, ma evidentemente poco pratico o comunque non un cuor di leone. L’uomo in servizio sul vagone postale non appena sentì la porta scorrere e trovatosi al cospetto del rapinatore, ha appena abbozzato una reazione. Praticamente gli è bastato fare “buh” per sventare il colpo: il rapinatore ha fatto un immediato dietrofront ed è scappato a gambe levate. Forse aveva pensato che al solo vederlo il ferroviere sarebbe svenuto per la paura. Non fu così, nonostante la cura che il malvivente aveva dedicato alla preparazione dell’azione.
Evidentemente esperto più in materia di fughe che di assalti al treno, il mancato rapinatore solitario non fu mai rintracciato, nonostante le indagini fossero scattate quasi subito grazie alla denuncia immediatamente presentata dal personale di servizio sul convoglio ferroviario. Che dopo pochi minuti ripartì sbuffando per Ancona

 

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