Omicida ed evaso torna in galera per furto di galline

 

Perugia, 14 gennaio 1952

laderOmicida ed evaso dal carcere, ricercato da qualche anno in tutta Italia, “rovinato” per il classico furto di galline. A Perugia Virgilio Carbonetti era finito davanti ai giudici imputato per un furto in un pollaio. Non fu un processo complicatissimo, ma considerato che il ladro aveva agito di notte e nessuno lo aveva visto in faccia, Carbonetti fu assolto per insufficienza di prove. Sperava fosse andata bene. E’ stato lo zelo degli inquirenti perugini a tradirlo. Anch’essi infatti erano sulle tracce dell’omicida evaso ed avevano in proposito acquisito un atto notarile corredato da una foto tessera del ricercato. Aveva un neo sullo zigomo sinistro, guarda caso proprio come Carbonetti che era in attesa di processo per direttissima per il furto di galline. I nomi non coincidevano però, in quanto il ricercato di chiamava Dalma Bolognini, ma si decise che era opèportuno procedere ad accertamenti specifici. Il confronto tra la foto e l’originale dimostrò che senxa ombra di dubbio, Carbetti e Bolognini erano la stessa persona.

Dalma Bolognini, nel 1946 era stato condannato a vent’anni di reclusione dalla Corte d’Assise di Pesaro per aver ucciso, in località San Michele, una ragazza di vent’anni. Era la sua amante ed era in stato interessante. Lui, evidentemente insoffreente per la situaizone, l’aveva colpita con un calcio alla pancia. La ragazza morì e lui fu fu rinchiuso nel carcere della città marchigiana. Ma evase e, assunto il nome falso di Virgilio Carbonetti, aveva messo su famiglia a Perugia, dove conviveva con un’altra donna, anch’essa incinta.

Quel neo, un piccolo neo, fece sì che fosse smascherato e riportato in carcere.

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