Olimpiadi di Roma: nazionale di scherma in ritiro a Piediluco, ma scoppia la lite

Piediluco, 1 agosto 1960

piediluco

Clamorosa protesta di alcuni componenti la nazionale italiana di scherma in ritiro preolimpico a Piediluco. Alcuni di loro, in polemica con la federazione, abbandonarono il ritiro che doveva servire a formare la squadra da schierare alle Olimpiadi di Roma.

La questione era grave, anche perché all’inizio dei giochi olimpici mancavano solo tre settimane. E certo si disperava, ormai, di rimpinguare il medagliere italiano delle Olimpiadi “di casa” coi risultati di una specialità che quattro anni prima, a Melbourne, aveva vinto tre medaglie d’oro, due d’argento e due di bronzo.

La frattura e la divisione in due gruppi in seno alla Fis, durava da qualche mese. Alcuni atleti in dissenso con la decisione del Coni di commissariare la federazione s’erano rifiutati di scendere in pedana a rappresentare l’Italia nelle competizioni internazionali.

In vista delle Olimpiadi di Roma, s’era giunti, faticosamente ad un accordo, e si era deciso di ritirarsi nella pace di Piediluco per superare le ultime difficoltà. Invece, all’improvviso, scoppiarono nuove divergenze legate ai criteri di composizione delle formazioni azzurre. Gli schermidori dissenzienti abbandonarono così il ritiro.

Quella di Piediluco era l’ultima selezione tra i PO, i probabili olimpici, per scegliere chi avrebbe affiancato alcune pedine inamovibili  come lo spadista  Delfino. A Piediluco erano presenti gli schermidori Bergamini, Spallino, Lucarelli, Carpaneda, Favia, Milanesi, Camber, Colombetti, Pavesi, Bertinetti, Tassinari, Calarese, Luigi e Paolo Narduzzi, Benvenuti e Vecchione. Ad per protesta furono in diversi e tra di essi solo Calarese, a poche ore dall’iscrizione della squadra olimpica, si dichiarò disponibile a rispondere alla convocazione per le Olimpiadi. La scherma italiana, dilaniata da polemiche e divisioni, sembrava avere poche chances di ben figurare. Invece non andò così male visto che a Roma gli schermidori italiani conquistarono due medaglie d’oro, una d’argento e tre di bronzo.

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