Pugilato, a Terni campionato italiano in pieno periodo di guerra

Il 12 marzo 1941

ebbero inizio a Terni i campionati italiani di pugilato cui erano iscritti oltre 120 atleti. L’italia era in guerra, ma la manifestazione si tenne ugualmente: “E’ significativo – commentava su La Stampa Ruggero Radice – che anche nell’Anno XIX, nel periodo cioè di emergenza, la massima manifestazione dilettantistica nazionale abbia il suo regolare svolgimento. Il pugilato è sport di combattimento, è uno sport fatto di coraggio, di forza, di potenza, che i ragazzi d’Italia fascista amano e curano molto e molto volentieri”. I pugili erano praticamente tutti soldati e, finita la parentesi ternana, tornarono al corpo di appartenenza-

Una manifestazione che andò avanti tra eliminatorie, semifinali e finali per una quindicina di giorni.

Tanti atleti, ma scarsità di talenti nelle categorie maggiori, quelle dei pugili maggiormente pesanti. Abbondanza, semmai, c’era tra i segaligni e tra i “piccoli”… Nei pesi mosca il campione in carica, il romano. Paesani, era chiamato a difendere il titolo dall’assalto di giovani pugilatori che rispondevano ai nomi di Morabito (calabrese), di Amleto Falcinelli, ternano, Conti, Maccioccu. Il pronostico era per una finale Paesani-Morabito. Invece la finale si disputò tra Pasani ed un sorprendente Falcinelli il cui impegno fu valutato molto positivamente. Fu battuto il pugile ternano, ma costituì una delle principale sorprese del tporneo, lui che avent’anni dovette vedersela con un esperto pugile come il romano Paesani. Non a caso, successivamente, Amleto Falcinelli, combatté nella nazionale dilettanti di pugilato dodici incontri vincendone dieci, e classificandosi secondo ai campionati europei. Falcinelli ha poi intrapreso una lunga carriera come professionista, disputanto ben 86 match.

Nella categoria dei gallo era assente il il fiumano Sergo, mentre Zucca, campione uscente era salito di peso e quindi di categoria, ma sperava di riuscire a salire ugualmente sul ring di Terni per difendere il titolo. Cosicché Paoletti non incontro soverchie difficoltà a fare suo il titolo tricolore.

Nelle altre categorie favoriti Bonetti e Ciombolini nei piuma (vinse Ciombolini), nei leggeri Oreni e Roberto Proietti (che fu campione). Gli altri vincitori furono : Borraccia, nei medio leggeri: il romano Battaglia nei medi; Barca nei medio-massimi, Battendo i campioni del 1939 e del 1940 Pancani e Ciungo ma i pronostici consideravano anche  il veneto Martin, che in effetti fornì una buona prova, ma dimostrò che la sua tecnica non era all’altezza della potenza dei suoi colpi. Tra i massimi, categoria esigua di talenti, si pronosticava la vittoia del Latini. E Latini fu.

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