Spese pazze per accogliere il papa, invece Paolo III a Terni non si fermò

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Paolo III

Soldi buttati, quelli “investiti” per accogliere col massimo degli onori il papa Paolo III. La municipalità di Terni aveva, per la verità, qualche questione da proporre e alcune richieste da avanzare. Per questo il 23 settembre del 1545 il comizio cittadino, accolta ufficialmente la notizia dell’arrivo del papa, stabilì di preparare grandi accoglienze- Si avviò subito la programmazione di pubbliche feste mentre si organizzava la “logistica” in vita dell’ospitalità da offrire al pontefice ed al suo seguito. Anche perché il papa, quando annunciò il suo vuiaggio che aveva come punto di arrivo Perugia, lo aveva bene specificato ai ternani che “si fosse provveduto al suo passaggio”.

E così dopo quattro giorni di lavoro e di organizzazione, il 27 settembre Terni era pronta ad accogliere il papa con tutti gli onori. Aveva parlato di passaggio Paolo III, e passaggio fu. Manco si fermò. Transitò con tutto il suo seguito per fare sosta a Spoleto.
E Terni? E le faccende che s’intendevano trattare col papa?
Seduta stante si decise di inviare a Spoleto due “ambasciatori”. In effretti si trattava di due oratori, Claudio Pacetti e Bernardino Caroli i quali, erano “bene informati delle cose” da trattare. Ma anche loro fecero un buco nell’acqua: la loro missione non ottenne alcun risultato.

Fonte: Lodovico Silvestri, “Collezione di memorie storiche tratte dai protocolli delle antiche riformanze della città di Terni dal 1387 al 1816″. Ristampa a cura di Ermanno Ciocca. Terni 1977, Ed. Thyrus.

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