Antonio Spaccatini attore: dall’Astra a De Sica e Fellini

Antonio Spaccatini, il federale di Amarcord
Antonio Spaccatini, il federale di Amarcord

A Terni abitava all’incrocio tra via della Rinascita e via Istria. Proprio in faccia al cinema Astra, il cinema dei salesiani. E poteva capitare che, all’uscita, dopo il film, qualcuno avesse la sensazione di un deja vu quando notava quel signore, spesso affacciato alla finestra del mezzanino, a fumare. Mezzetà, minuto, occhialoni da vista con la montatura dorata e nera, giacca da camera. Quello, era Antonio Spaccatini, attore. Proprio dai salesiani aveva cominciato, da ragazzo. Classe 1913, Spaccatini fini tenente carrista nella guerra di Etiopia. Li conobbe Ubaldo Lay. “A Terni non ha lavorato mai – ricorda Francesco Valli, attore di lungo corso del teatro Città di Terni –_ Lui gravitava su Roma, era tanto amico di Ubaldo Lay”. Il popolare Tenente Sheridan della tv in abinco e nero.Con Lay, Spaccatini lavoro in due fiction televisive: “La donna di quadri” (1968) e “La donna di cuori” (1969). Qualche anno dopo fu in “Diario di un maestro”. Impersonò Palmiro Togliatti, in un programma inchiesta, della Rai.Proprio alla Rai comincio nel 1956, in Scacco Matto, un programma di cui curò anche la regia insieme a Lino Procacci. C’era pure un altro ternano, in quel programma: Renato Brogelli, anima del Piccolo Teatro Citta di Terni.
A vederlo, Antonio Spaccatini, era il prototipo dell’impiegato di banca. E lo è stato davvero, alla Cassa di risparmio.“Il teatro era il suo amore, ma aveva famiglia e uno stipendio serviva – ricorda la nipote – Si era sposato ad Addis Abeba ed aveva tre figli”.Il lavoro in banca, ma il tempo libero lo occupava con la sua passione. Poi, dopo la lunga esperienza in Rai, arrivo il cinema. Parti di secondo piano, da caratterista. Ma all’inizio degli anni Settanta _ quando come bancario era ormai in pensione _ ne ha girati di film Spaccatini. Ed importanti. Fu il federale in “Amarcord” di Federico Fellini; Nino in “Lo chiameremo Andrea”, di Vittorio De Sica e Cesare Zavattini.
Nel ’71 lavorò in “In nome del popolo Italiano” con Gassman e Tognazzi e in “Detenuto in attesa di giudizio”, di Nanni Loy, con Alberto Sordi. Nel ’72 gira “Afyon, oppio” ed un film stracult: “Sollazzevoli storie di mogli gaudenti e mariti penitenti”, oltre a “Mio caro assassino. Il ’73 è l’anno di “Lo chiameremo Andrea”, ma anche quello in cui recita in “Paolo il caldo” a fianco di Giancarlo Giannini,  e in “Teresa la ladra” con Monica Vitti. Un anno di superlavoro, per lui, quel 1973, perché fa parte del cast oltre che di “Amarcord”, anche di “Bisturi, la mafia bianca” ed un altro film  erotico” dal titolo esplicito: “Novelle licenziose di vergini vogliose”.
Il 1974 e l’ultimo anno di attivita fitta: gira quattro film: “Il piatto piange”, “Il bacio”, “Prigione di donne” oltre a “Quattro marmittoni alle grandi manovre”. Schivo,mai in cerca di pubblicità, è scomparso all’eta di 65 anni.

Antonio Spaccatini attore: dall’Astra a De Sica e Fellini

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Tutti i film di Antonio Spaccatini:

Il piatto piange (1974), Il bacio (1974), Prigione di donne (1974), 4 marmittoni alle grandi manovre (1974), Amarcord (1973), Paolo il caldo (1973), Teresa la ladra (1973), Novelle licenziose di vergini vogliose (1973), Bisturi, la mafia bianca (1974, Afyon Oppio (1972), Sollezzevoli storie di mogli gaudeni e mariti penitenti (1972),, Mio caro assassino (1972), In nome del popolo italiano (1971), Detenuto in attesa di giudizio (1071), L’errore del farmacista (film tv-1971), La donna di cuori (miniserie Tv 1969), La donna di quadri (miniserie tv 1968), Scacco matto (film tv 1956).i

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