Terni: Cecilia spara all’amato che l’ha lasciata

b28c73_60cdeec33040420282f48ba114e70fa3Terni, 28 giugno 1914
Fu la passione a causare la tragedia: Cecilia, una donna di 33 anni, sparò all’amato che la respingeva poi puntò la pistola contro di sé e tirò il grilletto squarciandosi l’addome.

Accadde a Terni, nella tarda serata di un giorno d’inizio estate. La donna era la proprietaria di una casa “che – scriveva il cronista dell’epoca – non è precisamente un istituto di educazione”. S’era pazzamente innamorata di un giovanotto di buona famiglia, di qualche anno più giovane di lei, Silvano. I due avevano allacciato un rapporto “di densa passione fino a che il giovinotto si stancò della donna minacciando di separarsi da lei”.

Cecilia cadde nella disperazione. tentò il suicidio col veleno, ma non morì. Ripresasi continuò ad insistere, per giorni e settimane, ma Silvano era sempre più lontano. Allora lei comprò una rivoltella e alla sera, accompagnata da un’amica, andò a gironzolare sotto casa di lui. Voleva recapitargli una lettera con cui invocava un appuntamento. Allegata c’era una sua fotografia. Voleva infilarla sotto la porta.
Ma arrivò Silvano, insieme ad un certo Otello cameriere d’albergo e suo amico. Cecilia lo chiamò, lo pregò di avvicinarsi, ma lui fece dietro front. Ed allora arrivò il gesto disperato. Estratta la pistola la donna fece fuoco, ma mancò il suo amato sfuggente. Colpì invece Otello, alla coscia destra. E mente questi si lamentava per il dolore Cecilia si sparò alla pancia.

Fu soccorsa e portata all’ospedale dove fu ricoverata moribonda. Otello se la cavò con una decina di giorni di prognosi.

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