Spello, Celeste è nome da donna ma l’esercito non lo sa

Ragazza chiamata alla visita militare

25 novembre 1948

Al giorno d’oggi non ci sarebbe niente di strano, ma nel novembre del 1948… insomma la faccenda era strana assai: Una ragazza che si presenta al distretto di Spoleto per la visita militare. Il problema era non solo che lei e suo padre protestavano ed anche abbastanza decisamente, visto che allora per le donne non era previsto l’arruolamento, ma soprattutto che lì al distretto, pur constatando de visu e quindi persuasi che quella davanti a loro era una gentil signorina, non sapevano come uscirne. Perché le carte parlavano chiaro. Il giovane Celeste Monni, nato a Spello nel giugno del 1931, doveva partire militare. E le carte sono carte…
E’ andata bene che poi prevalse il buonsenso e Celeste non solo non andò militare, ma nemmeno a visita fu sottoposta.
toto-i-due-generaliCome mai l’equivoco? Tutta colpa della guerra che passando confuse tante di quelle carte negli uffici? Forse, ma una bella dose di responsabilità cadeva anche sull’impiegato dell’anagrafe di Spello che nel 1931, a giugno, forse già pensava alle ferie. Celeste, d’altra parte, può essere pure un nome da uomo e a fare come ha fatto, andando deciso nel registrare la nuova nata tra i nuovi nati, aveva solo il 50 per cento delle possibilità di sbagliarsi. Bisogna riconoscere che gli disse pure male. Invece gli ha detto bene che per diciassette anni nessuno abbia mai chiesto un documento della ragazza. O che comunque non abbia fatto tanto caso che fosse iscritta come maschio.
Nel caso che qualcuno avesse deciso di chiamarlo quanto meno a spiegare l’errore, ormai dove lo andava a pescare quell’impiegato?

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