Spoleto in lutto per la morte di Luigi Pianciani

La liberazione del Veneto, campo di battaglia di Pianciani nella guerra d'Indipendenza del 1848
La liberazione del Veneto, campo di battaglia di Pianciani nella guerra d’Indipendenza del 1848

Il 18 ottobre 1890 i giornali italiani riportavano tutti in prima pagina la notizia proveniente da Spoleto della morte di Luigi Pianciani, avvenuta nella serata del 17. Patriota, deputato e primo sindaco di Roma, dove era nato nel 1813, Luiogi Pianciani era discendente da una famiglia nobile spoletina e si fregiava del titolo di conte. A Spoleto si era stabilito definitivamente dal 1861. “La città di Spoleto è costernata per questa perdita – riferiva il corripondente della Stampa – i negozi sono chiusi; bandiere abbrunate pendono dalle case. La giunta spoletina che era riunita levò subito la seduta in segno di lutto”.

Luigi Pianciani
Luigi Pianciani

Con Pianciani scompariva un personaggio di primo piano della vicende italiane del XIX secolo. Da giovane, appena laureatosi in legge, s’impiegò nelle dogane pontificie, attività che abbandonò in breve tempo per dedicarsi alla cura degli affari di famiglia, a Spoleto. Qui, nel 1948, fu Gonfalienere della città assumendo posizioni decise, quali la richiesta di un Governo costituzionale e quella di procedere all’espulsione dei gesuiti. Scoppiata la Guerra d’Indipendenza s’arruolò combattendo per la liberazione di Venezia e del Veneto. In poco tempo, da tenente, arrivò al grado di colonnello, e al governatorato del circondario di Badia nel Veneto.
Successivamente, eletto nella Costituente Romana, si espresse per la decadenza del papa e la proclamazione della Repubblica del 1849. A Roma fece ritorno dopo la campagna piemontese contro l’Austria e dopo aver partecipato alla difesa di Bologna, e fu subito arrestato dai francesi e rinchiuso nel forte di Civitavecchia. Liberato andò esule a Parigi, dove divenne amico di Giuseppe Mazzini, e quindi a Londra. In Italia tornò nel 1860 con l’intenzione di prendere parte alla spedizione dei Mille, ma fu “dirottato”  verso il comando di una spedizione che si voleva andasse a liberare le province romane. Ebbe un ruolo determinante nell’occupazione delle Marche e dell’Umbria da parte dei piemontesi. Dopo un breve soggiorno in Svizzera rientrò in Italia e si stabiliì definitivamente a Spoleto. Più volte eletto alla Camera (faceva parte del gruppo democratico della Sinistra costituzionale) ne fu anche vicepresidente. L’incarico successivo fu quello di sindaco di Roma, il primo dei sindaci eletti dopo la fine del potere temporale.
Espressioni di cordoglio per la scomparsa dell’onorevole Pianciani arrivarono al sindaco di Spoleto da tutta Italia e dal Comune di  Parigi. I funerali si svolsero in forma solenne il 30 ottobre a Spoleto. Luigi Pianciani chiese di essere cremato e che le sue ceneri riposassero a fianco a quelle della moglie al cimitero del Pincio.

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