Terni 1428: si costruiscono due torrioni per difendersi dai ribelli bolognesi

Porta Romana e il Cassero

Alla fine di agosto del 1428 il Municipio di Terni affidò i lavori di costruzione di due torrioni di difesa nei punti più esposti delle mura cittadine.

Terni aveva bisogno di aumentare la propria sicurezza. Il 5 agosto di quell’anno a Bologna i cittadini si erano ribellati al papa Martino V, bandendo dalla città tutti coloro che si erano schierati dalla parte del papa. Martino V reagì inviando un esercito poderoso, al comando del cardinale Alfonso di S.Eustachio, ponendo assedio alla città. Ma i bolognesi resistettero fino a che il cardinale Alfonso dette l’ordine di ritirarsi.

I bolognesi, vista la vittoria ottenuta, cominciarono ad uscire dalla città e ad impossessarsi delle città vicine. In pochi giorni i loro armati erano arrivati a minacciare Città di Castello.

Fu allora che a Terni ci si pose la questione di approntare un’efficace difesa contro eventuali attacchi dei ribelli. Il consiglio di Cerna decise turni di guardia di giorno e di notte alle porte della città e deliberò la costruzione dei due nuovi torrioni. Come avveniva in tali occasioni la calce sarebbe stata fornita dal Castello di Papigno e dalla Rocca San Zenone.

Si costituì anche un comitato di sicurezza pubblica composto da due cittadini e due banderari per ognuno dei sei rioni cittadini. Il 10 agosto si riunì il consiglio cittadino che confermò le decisioni del consiglio di Cerna e varò anche un’imposta straordinaria di cinque soldi per ogni fuoco e altri cinque per ogni cento libre di valore delle proprietà private.

Il 27 agosto furono assegnati i lavori: il Comune avrebbe pagato materiali e mano d’opera. Nel frattempo, comunque, aveva emesso un bando con cui manifestò l’intenzione di utilizzare il materiale ancora esistente dell’antico forte del Cassero che era stato demolito. Quel materiale si trovava nella forma del Gobbo (poi diventata la forma dei marchesi Cittadini) poco lontano da porta Romana.

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