Terni 1481, un decreto per difendere i debitori dall’usura

Il 19 settembre 1481, il Senato ternano emise un’ordinanza in difesa dei diritti dei debitori che impegnavano qualche bene di famiglia in cambio di denaro. Accadeva che ebrei, provenienti specialmente da Norcia e che a Terni “s’industriassero co’ loro traffici e contrattazioni”, prestassero denaro con un interesse debitori prestiti usuraa tempo determinato con la garanzia di un pegno che avesse valore equivalente al capitale, “e ad usure decorrende”, ossia ad interessi non proprio agevolati.
Passato il periodo previsto, nel caso in cui il debitore non si fosse presentato a restituire in denaro nel giorno stabilito, il pegno veniva immediatamente venduto.
Fu questa vendita così immediata che il Senato cittadino regolamentò, stabilendo che prima di vendere il pegno fosse “interpellato giudizialmente” il debitore. Vale a dire che il prestatore di denaro era obbligato alla “costituzione in mora dell’equità canonica”, e che cioè – nella sostanza – il datore fosse almeno parzialmente protetto.

Fonte: Lodovico Silvestri,

“Collezione di memorie storiche

tratte dai protocolli delle

antiche riformanze

della città di Terni dal 1387 al 1816″.

Ristampa a cura di Ermanno Ciocca.

Terni 1977, Ed. Thyrus.

Nella foto: pianta di Terni, Mortier, particolare della zona del mercato di Terni

 

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