Terni 1588: un predicatore non basta, tanto è il fervore religioso. Il Comune ne nomina un altro

Capitolo del duomo di Terni Sperelli
Il Duomo di Terni e la piazza in un affresco della sala della Diocesi

Nel 1588 la popolazione di Terni s’era accresciuta in maniera cospicua. Per cui non bastava un solo predicatore nella Quaresima per far fronte alle esigenze delle chiese di San Francesco e di San Pietro de’ Fabri, tenuto conto del fervore religioso che, sembra, pervadesse la cittadinanza.

Così il Senato cittadino pensò bene di risolvere la questione e, riunitosi il 26 marzo di quell’anno, deliberò che ogni anno si eleggesse un secondo predicatore che curasse l’amministrazione del ministero quaresimale presso la chiesa cattedrale. L’assemblea fissò anche il compenso dovuto: 15 scudi.

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