Terni 1915: contro il carovita proposto uno spaccio-calmiere

Il 19 dicembre 1915, a Terni, il Comune, dopo una serie di proteste dei cittadini contro il carovita, nominò una commissione consiliare che avrebbe affrontato il serio problema: “Il Comune ha cominciato a muoversi, ma come una tartaruga”, commentava il giornale socialista L’Avanti! . La commissione, infatti non riusciva a marciare speditamente. Una sferzata alla sua attività fu data dalla proposta di due componenti la commissione: il consigliere socialista Tiro Oro Nobili, e l’assessore comunale all’igiene Alessandro Fabri (nemmeno a farlo apposta due personaggi che negli anni successivi diverranno sindaco di Terni).

Nobili e Fabri riuscirono a far sì che a Terni nascesse un Ente Autonomo formato dalla mutue di soccorso locali, con il patrocinio del Comune e con un capitale di 18.000 lire costituito con fondi stanziati dalle cooperative stesse.

L’Ente avrebbe aperto di lì a poco – si affermava – uno spaccio in locali messi a disposizione dal Comune, vendendo i prodotti il cui prezzo “fosse cagione di contestazione nella piazza”. Lo scopo era quello di dar luogo all’esistenza di un calmiere dei prezzi che frenasse gli effetti del carovita crescente anche a causa dell’entrata in guerra dell’Italia.

La costituzione del nuovo ente – ci si augurava – poteva diventare la base per la costituzione della lega dei consumatori “la quale – spiegava L’Avanti! – potrà trasformare molta parte di vita cittadina; se l’amministrazione comunale – aggiungeva il giornale del partito socialista – non sarà matrigna arcigna e se il proletariato vorrà uscire dall’angosciosa schiavitù in cui è precipitato”.

A Terni già da qualche anno operavano alcune ccoperative. Tra il 1887 e il 1914 ne erano state costituite 34 e 29 erano quelle cessate nelle steso periodo. di consumo: da “la Previdente”, alla cooperativa di consumo tra il personale delle acciaierie, a quelle del personale della fabbrica d’armi, degli impiegatie professionisti, dei dipendenti della Carburo. Ma i rapporti tra di esse non erano “organici” e infatti alla costituzione di una prima, sorta di lega delle cooperative si avviverà solo dopo il 1920.

 

Per saperne di più: 
Gianni Bovini, Renato Covino, Cristina Saccia, 
"Storia della cooperazione 
di consumo a Terni-Dalla ruggine al futuro", 
Ed. Crace, Perugia, 2006.

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