Terni 1942, pasta e carne dalla mensa al menù del ristorante: due arresti

Sottraeva pasta e carne alla mensa operaia che gestiva e li utilizzava per il menù del proprio ristorante, in via Petroni, nel centro di Terni. Finì in carcere insieme alla moglie ed entrambi furono denunciati al Tribunale Speciale per la difesa dello Stato. Il fatto avvenne in pieno “tempo di guerra”, il 18 novembre 1942.

Titolare della gestione e della mensa era G.M. Le derrate alimentari per la mensa erano pagate dallo stabilimento e per lui era certo conveniente fare una “cresta” sulla merce e servirla ai propri clienti nel ristorante al centro di Terni. Solo che esagerò. Più che di cresta si poteva parlare, ad un certo punto, di sparizione quasi completa di alcuni tipi di rifornimenti alimentari se  ad una ispezione alla mensa risultò che gli operai avevano solo raramente mangiato sia la pasta che la carne. Fu subito chiaro dov’erano finite entrambe. Ed infatti trovarono in un magazzino di proprietà di G.M. in via del Leone circa sei quintali di pasta, un quintale e mezzo di zucchero, due quintali di riso che risultavano mancanti dai magazzini della mensa. La carne, non poteva essere stipata in magazzino e quindi veniva procurata giornalmente.

Accertamenti successivi portarono gli inquirenti a dedurre che in un anno e mezzo erano stati “trasferiti” dalla mensa al magazzino di via del Leone e quindi sui tavoli del ristorante di via Petroni quaranta quintali di pasta e riso e sei quintali di zucchero

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