Terni, la Madonna del Monumento e la leggenda “dei tre pani”

Storia e Memoria

miracolo dei pani terni madonna del monumento

di SERGIO BELLEZZA

Storia e memoria rubriche

Alla fine del XIV secolo l’Europa e l’Italia vivevano un periodo particolarmente tormentato causa le numerose guerre e le lotte interne alla Chiesa, sfociate nell’elezione di due papi: Benedetto XIII ad Avignone, il cardinale Tomacelli, alias Bonifacio IX, a Roma. Il Paese, povero ed arretrato, venne poi  colpito dalla peste, accrescendo nella gente instabilità, confusione  e prostrazione. All’impotenza degli uomini si aggiunsero costrizione  e senso del peccato, che portarono ad un moto spontaneo, di breve durata, passato alla storia come “movimento religioso dei Bianchi”. Migliaia di uomini, donne e bambini scesero da nord a sud la Penisola al grido di “Pace e Misericordia”. Rivestiti di bianche tuniche, cappuccio in testa, una croce rossa sul petto, i fianchi cinti da corde, scesero in piazza pregando, flagellandosi e chiedendo perdono per i propri peccati.

Dall’iniziale manifestazione di Chieri, il 5 marzo del 1399, il movimento si estese alle altre città, coinvolgendo senza distinzione uomini e donne, ricchi e poveri, nobili e plebei. A Genova l’arcivescovo Fiesti, vecchio e malato,  seguì la processione sopra un cavallo dalla bianca gualdrappa; a guidarla verso Venezia fu il beato Giovanni Dominici; alla sua testa a Ferrara lo stesso Niccolò d’Este; a Rimini vi parteciparono anche Carlo Gonzaga e Carlo Malatesta. A Roma i Bianchi giunsero in centoventimila, cantando la laude “Misericordia eterno Dio” e  coinvolgendo anche il diffidente Bonifacio VIII, in processione col suo col seguito  di principi e cardinali. Lo stesso promulgò in quel 1400, il IV Anno santo della storia, concedendo il “perdono di colpa e pena” a chiunque avesse fatto penitenza per nove giorni. Il movimento, come rapidamente s’era sviluppato, altrettanto celermente si dissolse, lasciando però testimonianza del suo passaggio. Ad Assisi l’Accademia Properziana del Subasio, costituisce il centro degli studi sui “Bianchi”; un convegno internazionale nel 1999, ne ripercorse l’itinerario tra l’Umbria e il Lazio. Affreschi relativi al loro passaggio si conservano nelle chiese di Assisi, Leonessa, Rieti, Vallo di Nera, Terni. Successivamente se ne sono scoperti altri in quelle di Poggio Mirteto, Montebuono, Fara Sabina.

A Terni li troviamo in Santa Maria del Monumento, in una piccola cappella addossata al mausoleo romano di epoca imperiale, che si pensa sia stata ampliata nel 1400, come “contra pestem”, forse al passaggio dei Bianchi. Al suo interno un ciclo di affreschi di grande bellezza e altissima qualità, di autore anonimo, ma i cui caratteri ricordano il Maestro della Dormitio di Terni.

In esso sono rappresentati due miracoli, collegati al “movimento dei Bianchi”: l’apparizione ad Assisi della Madonna dell’Oliva e la “leggenda dei tre pani”. Nel primo la Vergine appare ad un fanciullo, rivelandogli come i nove giorni di costrizione siano insufficienti e ne servano altri sei. Nell’altro Gesù spinge un contadino a raccogliere tre pani e gettarli nell’acqua, mentre  la Madonna lo  esorta a non farlo, altrimenti il mondo perirà. E’ancora una volta la misericordia della Vergine madre, il suo amore immenso a salvare il mondo dal castigo divino.

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