Terni sul lastrico per pagare i danni fatti dagli austriaci

10 novembre 1748

Terni sul lastrico a causa dell’obbligo di versare la propria parte di denaro necessaria al governo pontificio per porre rimedio ai danni causati dal passaggio delle truppe austriache dirette alla conquista del Regno di Napoli. I fatti in verità risalivano a qualche anno prima, quando le truppe austriache, per circa quattro anni (dal 1742 al 1746) restarono insediate nel papato. Quella guerra costò allo stato pontificio, che pur non era direttamente coinvolto, danni per due milioni di scudi. Un calcolo che fu dichiarato non provvisorio e che non teneva conto dei danneggiamenti sopportati da privati cittadini e della devastazione delle campagne.

lastrico, prefetto del buon Governo con Paolo III
Il cardinale Riviera

La spesa di due milioni di scudi fu per decisione del cardinale Riviera, prefetto del Buon Governo, ripartite in proporzione alla popolazione tra Romagna, Umbria e Marche. Terni, comprendente oltre alla città i castelli i Papigno e Miranda dovette versare 10719,93 scudi, che fu costretta a reperire, indebitandosi fino al collo per aver fatto ricorso a prestiti per l’intera somma. Somma che non riuscì nemmeno a procurarsi per intero, rimanendo fuori di circa 450 scudi di cui rimase debitrice al governo.

Già Terni aveva dovuto far fronte a spese notevoli, quando gli austriaci restarono in città da marzo a maggio 1745. D’altra parte la disposizione ferrea del governo era che “si rifornissero di tutto il bisognevole”, mettendo a loro disposizione alloggi e vitto. Lo stesso governo autorizzava il Comune a “levar danaro da qualunque cassa pubblica non esclusa quella del Sacro Monte”.

 

Fonte: Lodovico Silvestri, “Collezione

di memorie storiche tratte dai protocolli

delle antiche riformanze della città

di Terni dal 1387 al 1816″.

Ristampa a cura di Ermanno Ciocca.

Terni 1977, Ed. Thyrus.

 

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