Tito Oro Nobili torturato dai fascisti

Tito oro nobili Psi
Tito Oro Nobili

L’8 febbraio 1967
Morì a Roma all’età di 85 anni Tito Oro Nobili. Nato a Magliano Sabina, Nobili è stato sindaco di Terni nel 1920 quando il Partito Socialista conquistò il Comune, e deputato nel 1921. E’ stato l’ultimo segretario generale del Psi, incarico cui fu eletto nel congresso di Milano dell’aprile 1923, un congresso che si svolse nella semiclandestinità essendo il partito socialista già bersaglio degli attacchi dei fascisti che, infatti, ne decretarono successivamente lo scioglimento. La segreteria di Nobili finì appunto nel 1925 con il passaggio dei socialisti militanti alla clandestinità. “Nobili teneva la sua carica con un’alta coscienza dei suoi doveri – scrisse Pietro Nenni in occasione del decimo anniversario dell morte – subendo minaccia su minaccia, rappresaglia su rappresaglia fino all’attentato di cui fu vittima nel novembre 1926”.
I fascisti che già ne avevano devastato la casa di Terni e bruciato la biblioteca personale, lo aggredirono nella sua abitazione di Pesciano, piccolo centro abitato vicino Todi, dove si era trasferito.

Pesciano frazione di Todi
Il borgo di Pesciano

Immobilizzatolo i componenti della “squadraccia” lo torturano spegnendogli le sigarette sulle palpebre e riducendolo in fin di vita per le percosse. Si salvò ma rimase praticamente cieco. Fu inoltre condannato a cinque anni di confino.
Dopo essere stato fermo oppositore in parlamento fino al 1925 passò il resto del ventennio impegnandosi nella difesa, in qualità avvocato, di militanti ed attivisti antifascisti.
Nel secondo dopoguerra fu presidente della Terni, consultore nazionale, membro della Costituente e poi senatore della prima legislatura repubblicana.

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Per saperne di più.
Francesco Bogliari, Tito Oro Nobili. Quaderni della Regione dell’Umbria, 1977.
Ezio Ottaviani, Il Comune di Terni tra il 1920 e il 1922– Ed. Galileo, Terni, 1987

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