Una guida per esplorare un’isola che conserva millenni di storia perugina

Luana Cenciaioli

Nella zona centrale di Perugia s’estende una vasta area sotterranea in cui si sovrappongono strutture e topografie umbre, etrusche, romane, medievali riaffiorate grazie a campagne di scavi effettuate negli ultimi decenni. Un’area che snocciola al visitatore testimonianze che raccontano la storia di alcuni millenni. Quell’area è conosciuta anche come “Isola di San Lorenzo”. Un’isola tutta da esplorare. La guida è Luana Cenciaioli, direttrice del Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria che ha scritto all’uopo il libro “Sotto la cattedrale, guida agli scavi”, (Francesco Tozzolo editore).

La pubblicazione costituisce un’agile guida, rispetto ad un precedente e più approfondito volume della stessa autrice sull’argomento.Il sito propone dunque un percorso di circa ottocento metri che, a partire dal Museo capitolare copre un dislivello di quindici metri unendo piazza IV novembre a piazza Felice Cavallotti. I lavori susseguitisi, a più riprese, a partire dal 1950 fino agli interventi conservativi del 2013,
hanno restituito un ampio terrazzamento (circa 100 m. x 70) con, all’interno, un’area sacra di cui sono attestate varie fasi a partire dal VII sec. a. C. fino al I a. C. Sarebbero venuti alla luce anche i resti di un tempio che la tradizione vorrebbe dedicato a Vulcano e scampato all’incendio del 40 a.C. L’autrice non esclude, però, che possa essere attribuibile al culto di Iuno (l’etrusca Uni) il cui simulacro fu portato a Roma dopo la conquista di Perugia. Ci sono, poi, un lungo tratto di strada risalente al periodo augusteo,
quindi dopo il bellum perusinum, e una ricca domus (I sec. a.C.) di cui si sono potuti identificare l’atrio e quattro ambienti pavimentati in coccio-pesto le cui pareti erano originariamente decorate.

L’indagine meticolosa della professoressa Cenciaioli consente di ripercorrere periodi della storia di Perugia, dalla guerra tra Lucio Antonio e Ottaviano (vinta dal secondo dopo un assedio di circa sette mesi e la riduzione allo stremo dell’esercito avversario) alla ricostruzione (Augusta Perusia Restituta) al periodo medievale. Particolare
attenzione viene rivolta ai reperti rinvenuti: da quelli risalenti alla prima età del Ferro ai vasi in bucchero dell’inizio del VII sec.a.C., dai frammenti di iscrizioni alle terrecotte databili dal V al III sec. a. C., dalle lastre di rivestimento ad elementi lapidei riferiti ad edifici di culto del II-I sec.a.C. Tra gli oggetti analizzati, spiccano una tavoletta votiva raffigurante Ercole all’inseguimento della cerva Cerinite, antefisse a testa di Satiro, come quella con incarnato rosso, iridi azzurre, capelli e baffi lunghi, barba nera, che rileva modelli orvietani dei primi del IV sec. a. C., oppure riferite a divinità femminili associate al mondo animale, come quella con chitone senza maniche cinto sotto al seno.

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