“Viaggiatori non venite a Spello a dar fastidio”

La lapide in latino alle porte di Spello e, sotto, la targa con la traduzione in italiano
La lapide in latino alle porte di Spello e, sotto, la targa con la traduzione in italiano

Taddeo Donnola era priore e parroco della chiesa di San Lorenzo a Spello, nella seconda metà del XVII secolo. Innamorato della sua città produsse numerose opere sulla storia spellana. La storia, le bellezze della sua cittadina e la quiete dei suoi concittadini era ciò che gli stava a cuore.
Fu lui a prendere l’iniziativa di un  avvertimento indirizzato a chiunque si avvicinasse alla città con cattive intenzioni o ad eventuali truppe nemiche. E così oggi, alle porte di Spello, c’è una colonna di mattoni con una lapide in latino dai toni piuttosto espliciti: «Andate in rovina, o armigeri nemici, assetati di sangue. È vergognoso affrontarsi con i pugnali. In questo luogo venivano un tempo gli spellani ad ammirare il valor militare. Ora un campicello offre a te una provvida riposante quiete». Insomma: non rompete le scatole, venite in pace e avrete un campo da coltivare, sennò pigliate la mano vostra.
Un piccolo, curioso monumento, che sta sul limitare di un praticello contornato da una siepe al lato della strada che dalla chiesa della Madonna della Fiamenga, al crocevia di Foligno sul tracciato che fu della vecchia Flaminia, dirige appunto a Spello. Era, questa strada, uno dei tanti, importanti, diverticoli della strada Flaminia. E’ noto che la viabilità realizzata al tempo dei Romani costituiva una fitta rete di comunicazione. Quel diverticolo conduceva dalla Flaminia a Spello, ed a Perugia. Una strada che per secoli è stata importante, come dimostrano alcuni “segni” rimasti. Uno di questi, anche se non coevo alla costruzione della strada consolare e dei suoi diverticoli, è la colonna di mattoni che sorregge la lapide dedicata appunto “Ad gladiatores et viatorem” voluta da Taddeo Donnola «decimo tra i priori di Spello che si occupò di porre questa lapide». In epoca recente ci si è preoccupati di renderla intellegibile anche a chi di latino sa poco, apponendo sotto alla pietra originale, un’altra targa su cui è incisa la traduzione in italiano.
Un avvertimento che il “viatorem” di oggi difficilmente scorge essendo essa praticamente inglobata in un’area che i piani urbanistici hanno destinato alla costruzione di capannoni industriali.

Non venite a Spello a dar fastidio

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