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Le “vecchie” scritte sui muri persistono. Alcune sono retaggio del passato, ma altre sono recentissime. In tempi di whatsapp, e mail, ed sms c’è, insomma, ancora chi si affida alla vecchia bomboletta spray per inviare un messaggio. Il pennello intinto nel secchio di vernice ormai fa parte dei ricordi romantici. Dipenderà forse dalla voglia inconfessata di alcuni di avere la certezza che a leggere quel che vogliono comunicare sia quanta più gente possibile, anche se a volte il loro è un messaggio strettamente privato. D’altra parte non è che ci sia la firma dell’autore, o al massimo essa è in codice, cosicché solo chi è l’effettivo destinatario saprà che quel messaggio è per lui o per lei.
Sì, perché resistono ancora i messaggi d’amore. Magari non si capisce il perché essi sono preferibilmente vergati sulla parete di una chiesa in abbandono, come a Capitone, frazione di Narni, o così antica come quella di Beroide, frazione di Spoleto, che risale al XIV secolo. “A te ci tengo…” ha scritto con uno spray azzurro, ma si è preso il rimprovero da qualcuno che, utilizzando un cartello di cartone lo ha apostrofato: “A cornutuuu!!” e poi si è speso per dare un consiglio a lei: “Sposalo che è un affare”.
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Moderna, anzi recentissima, è sicuramente la scritta, seppur fatta a pennello – sembra – su un muro di contenimento lungo la strada che porta a Colle, frazione di Stroncone e che è dedicata alla politica. Resiste da anni, invece, un “W Coppi Fausto” vergato sull’angolo di una vecchia casa a Larviano, vicino Terni.
Ai tempi di Coppi le bombolette spray non erano nemmeno conosciute.
E a proposito di Evviva non si può non sottolineare il caso di Ferentillo e del salvataggio della vcchia scritta “W La Republica”: manca una “b”, ma l messaggio è efficace anche sessant’anni dopo.
La fretta ha certamente tradito invece chi ha intimato il “Diveto” di sosta scrivendolo sulla saracinesca di un negozio chiuso da tempo in una strada del centro di Terni.
Messaggi Spray & Graphiti
Poco lontano un altro messaggio: sembra quasi un rimprovero anche se la grammatica lascia un po’ a desiderare