San Rocco: chiesetta di campagna ma con la propria nobiltà

Terni Mia

LORENZO MANNI TERNI MIA

di LORENZO MANNI

Il Reverendissimo capitolo della Cattedrale di Giustiano Volti il 20 ottobre 1559, foglio 167, concede al Sig. Mario Jacoboni per benemerenza il luogo di sepoltura dell’antica Chiesa Sotterranea fatta da San Pellegrino ed anche il luogo dove erigere la cappella sotto il titolo S. Roccho, quale fu costruita al Pilastro a Cornu Epistolae sotto la cupola“. Comincia da questa documentazione (custodita in archivio privato), la storia ecente della chiesa posta sulla strada che da Terni porta a Stroncone: la chiesetta di San Rocco. Facile notarla, passando, grazie alla scalinata d’ingresso, prospicente alla parte sinistra della sede stradale. E’ posta anche nelle adiacenze della biforcazione della “Strada di Farfa“, unica via che esisteva per il collegamento con l’abbazia costruita nel secolo VI, 400 anni prima dello stesso Stroncone.

La storia della Chiesa San Rocco è stata illustrata in diverse occasioni (note per una mostra in loco, pubblicazioni e contatti diretti ) dal proprietario, Ing. Giuseppe Belli .

La famiglia Jacoboni , benefattrice della Chiesa, da diverso tempo aveva inoltrato la richiesta di un luogo di sepoltura nella Chiesa Sotterranea , ma mancava lo spazio per la realizzazione; il Capitolo della Cattedrale, decise di accettare la domanda a patto che Jacoboni costruisse una Cappella dedicata al Santo Rocco in un luogo indicatogli.

Sicuramente, come afferma l’ing. Belli, insieme all’area in cui fu costruita la Cappella di San Rocco era stata ceduta alla stessa cappellania un vasto appezzamento di terreno che si estendeva probabilmente dal Termine di Stroncone fino a San Valentino.

l’Ill.ma Città di terni per fabbricare la chiesa di san Valentino ed il convento dei Padri Carmelitani , per istrumento rogato da Annibale Franconi il dì 6 giugno 1609 foglio 138 cmprava dalla V.le cappella di san Roccho il terreno ad essa spenttante al prezzo di scudi 70“.

Il terreno ceduto ai Padri Carmelitani serviva per costruire la residenza dei padri.

Verso la fine del 1600 fu eseguito un affresco, attribuito al pittore Paolo Barla ,allievo del tuderte Michelangelo Ricciolini. Il Barla ha dipinto, fra l’altro, la Chiesa dell’Annunziata di Todi, la Chiesa del Carmine a Terni ed affrescato la controfacciata della colleggiata di S.Maria Maggiore di Collescipoli.

L’affresco della Cappella di San Rocco si è evidenziato completamente nel corso d i lavori di consolidamento del 2012 relativi a cuciture in acciaio dei muri perimetrali e il rifacimento totale delle coperture. La statua della Madonna ( fig. 4 ) , sulla sinistra dell’Altare, è databile (così racconta l’ing, Belli) fra la fine del XVIII e inizio del XLX secolo ed anche essa è stata oggetto di restauri . proviene da una donazione della famiglia Casagrande avvenuta prima dell’inizio della seconda guerra mondiale ; il corredo fu realizzato all’epoca da un atelier romano.

Sulla facciata principale c’è una statua raffigurante San Francesco di cui non conosco la provenienza, ma mi fa supporre che sia stata posta per indicare (o ricordare) il passaggio del santo verso Stroncone e i luoghi francescani della Sabina.

Ricordo che il giorno di San Rocco, il 16 di agosto, negli anni 50/60 si svolgeva una grande festa in quel luogo in cui la recente edificazione aveva portato molte famiglie ad abitare in quel luogo. La festa consisteva , oltre alla celebrazione della Messa, , in giochi popolari : tiro della fune, della pigna bastonata, ruzzolone, il gioco della morra .. che finivano con una grande mangiata di cocomero. Ancora oggi si festeggia San Rocco con la celebrazione della Messa all’aperto, sulla piazzetta di via Ferrer, e viene offerto un rinfresco dalla famiglia del compianto ing. Belli in rispetto alle tradizioni. Nell’occasione del 16 agosto del 2017 l’Associazione ha donato alla Chiesa uno stendardo, risalente agli anni 70.

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