1447, Terni al nuovo pontefice: “Non vogliamo un governatore papale”

Papa Niccolò V

“Esoneri Terni dal peso di un inutile magistrato, ossia il governatore papale”. Nella seduta del 5 settembre 1447 il senso cittadino assegnò ai propri rappresentanti inviati a Roma per rendere omaggio al nuovo papa, Niccolò V, ancheil compito di riferire questa che era definita “una supplica”.

La nomina di un Governatore papale, per la verità, era usuale in tutte le città del territorio della Santa Sede, ma non era statuita per legge.

Terni, per conto proprio, era governata da un Podestà eletto in città anche se con la successiva e necessaria approvazione da parte del papa. E a giudizio del consiglio essa esi manteneva “in perfetta tranquillità” ed era “ottimamente retta dalle sue leggi, dal provvidò Magistrato e dal saggio Podestà”.

Il fatto era che il governo della santa sede troppo spesso – si pensava – inviava “qualche prelato” a svolgere il ruolo di governatore “o per dare qualche provista ai Chierci di camera” o per “tenere più che mai in soggezione il  paese”. Le spese, però, ricadevano sui cittadini in quanto il Comune doveva mettere a disposizione un alloggio di prestigio e doveva ocuparsi di fornirgli “quant’altro abbisognasse al suo più che decente trattamento”. Una spesa inutile, secondo i ternani, che rivendicavano una seppur limitata autonomia.

Fonte: Lodovico Silvestri, “Collezione di memorie storiche tratte dai protocolli delle antiche Riformanze della città di Terni dal 1378 al 1816“- Ristampa a cura di Ermanno Ciocca, Terni 1977, Ed. Thyrus

Fonte: Lodovico Silvestri, “Collezione di memorie storiche tratte dai protocolli delle antiche Riformanze della città di Terni dal 1378 al 1816“- Ristampa a cura di Ermanno Ciocca, Terni 1977, Ed. Thyrus

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