La lettera del 7 settembre proveniente da Todi ordinava ai volontari ternani, già pronti e in attesa,di raggiungere la colonna dei Cacciatori del Tevere, che stava operando per la liberazione dai papalini della fascia che costeggiava il corso del fiume. Non furono pochi quei volontari che partirono da Terni se nell’ambito dei Cacciatori del Tevere si costituirono due compagnie “del Nera”. I cacciatori del Tevere erano comandati dal colonnello Luigi Masi. Nativo di Petrignano di Assisi, Masi era patriota di lungo corso, avendo preso parte alle cospirazioni romane antecedenti il 1848, ed essendo stato uno dei difensori di Roma alla caduta della Repubblica nel 1849.A comandare le due compagnie di volontari arrivati da Terni, Masi nominò due capitani, Alceo Massarucci e Lorenzo Caracciotti coadiuvati da due tenenti, Augusto Fratini e Alessandro Magalotti.
I Cacciatori del Tevere liberarono Orvieto l’11 settembre 1860 e proseguirono verso l’alto Lazio spingendosi fino a Civita Castellana e provando ad andare più avanti, verso Roma. Ma arrivò l’ordine di fermarsi, ed anzi di tornare sui loro passi. Il loro “obbedisco” precedette di qualche anno quello più celebrato di Giuseppe Garibaldi, ma anche nel caso dei Cacciatori del Tevere, le questioni diplomatiche ebbero la prevalenza. Nel frattempo le truppe piemontesi erano in marcia per liberare l’Umbria. Il 14 arrivarono a Perugia; il 17 a Spoleto. Il 18 i soldati piemontesi, comandati dal generale Filippo Brignone arrivarono a Terni.
Si fermarono in città, i piemontesi. E non si trovarono tanto male se, tre settimane dopo,al momento di andarsene,venne diffuso un volantino a firma degli “Ufficiali della colonna mobile di stanza in Umbria” i quali ringraziavano “i cittadini e dame per le fraterne accoglienze, banchetti e balli”.
Il Lazio e Roma diventarono Italia dieci anni più tardi. Terni da quel momento fu zona di confine ed in quanto tale ricoprì un ruolo di primo piano nel Risorgimento italiano. Diventando uno dei punti di raccolta di volontari per spedizioni volte alla liberazione di Roma,compresa quella conclusasi tragicamente a Mentana
©RIPRODUZIONE RISERVATA