C’era una granata inesplosa in mezzo ai rottami di ferro che furono avviati alla fusione in un forno Martin alle acciaierie di Terni. Si trattava di un carico di rottami di residui della prima guerra mondiale che quella mattina dell’8 febbraio 1923 arrivarono in un vagone ferroviario alle acciaierie.
Lo scoppio della granata provocò il crollo del forno e il ferimento di cinque operai.